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Conte sfida Grillo: “Capo deve essere uno, si voti sul mio statuto o io non ci sarò”

“Con Beppe Grillo sono emerse diversità di vedute: è emerso un equivoco di fondo. Non ha senso imbiancare una casa che va ristrutturata. Mi è sembrato che a Beppe vada bene tutto così com’è salvo moderati aggiustamenti. Ma io ho sempre detto che non mi sarebbe bastato. Non metto in discussione i principi, ma per rilanciare il Movimento serve avere il coraggio di cambiare”: lo ha detto Giuseppe Conte nella conferenza stampa in cui ha fatto il punto su quanto sta accadendo negli ultimi giorni sulla leadership del Movimento Cinque Stelle.
A cura di Annalisa Girardi
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Giuseppe Conte sfida Beppe Grillo: "Ho convocato questa conferenza stampa perché mi sono sempre ispirato alla trasparenza. Credo che spiegare anche le difficoltà sia fondamentale per mantenere la fiducia tra cittadini e politici ": lo ha detto Conte in una conferenza stampa preannunciata dopo giorni di incognite rispetto al futuro del Movimento Cinque Stelle e a quello, appunto, dell'ex presidente del Consiglio. Conte ha ammesso le difficoltà e le incomprensioni che ci sono state tra lui e il garante rispetto al progetto di rilancio del Movimento e ha annunciato che presenterà il suo proprio Statuto, chiedendo a tutta la comunità Cinque Stelle di esprimersi su quello. Altrimenti, ha spiegato, non potrà mettere il suo personale impegno su questo progetto.

Conte ha richiamato quanto detto alla fine del suo governo e alla nascita del governo di Mario Draghi: "Mi venne spontaneo rivolgermi agli amici del Movimento Cinque Stelle, "Io ci sono e ci sarò", ho detto ma non avevo un'idea precisa di impegno politico. Pochi giorni dopo Beppe Grillo mi chiese di diventare il leader politico del M5s e mi invitò di entrare nel Movimento. Io rifiutai, ritenendo che una mia investitura dall'alto e non convocata all'interno di un progetto politico ben preciso e condiviso fosse priva di legittimità", ha proseguito.

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Per poi ammettere le difficoltà che il M5S sta affrontando da diversi mesi ormai: "Si avverte la mancanza di una leadership solida, il Movimento appare lacerato. Io condivido i principi ispiratori del Movimento, ma ho elencato anche ambiguità, carenze e criticità che possono spiegare il malcontento anche di alcuni elettori. Per questo ho illustrato una serie di innovazioni: ho anticipato la necessità di ampliare l'azione del Movimento a livello europeo, di dotarlo di una scuola di formazione, ho prefigurato la necessità di un'organizzazione territoriale articolata, ho anticipato la necessità di introdurre forum tematici per poter dialogare con la società civile". Conte ha quindi ribadito di prefigurarsi un M5s con una chiara identità politica, con una serie di principi da condividere con gli iscritti.

La rottura tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo

Per poi spiegare cosa è avvenuto nel momento della rottura: "Ci siamo lasciati così, con il mio impegno. Sul presupposto di questa condivisione avremmo dovuto partire aprendo a un percorso chiaro. Sulla base di questo mandato ho iniziato a lavorare. In questi mesi ho studiato tanto, ho fatto tantissimi incontri. Ho ascoltato anche i singoli iscritti. Una nota comune è stata di mantenere salde le radici sul piano dei valori, ma di aprirsi a un forte rinnovamento. Per questo io stesso ho sempre ragionato, anche in linea con il mandato ricevuto, di un M5s che ha abbracciato questo processo di riorganizzazione. Con Beppe Grillo sono emerse diversità di vedute: è emerso un equivoco di fondo. Non ha senso imbiancare una casa che va ristrutturata. Mi è sembrato che a Beppe vada bene tutto così com'è salvo moderati aggiustamenti. Ma io ho sempre detto che non mi sarebbe bastato un restyling. Non metto in discussione i principi, ma per rilanciare l'originaria forza propulsiva occorre proiettare lo sguardo in avanti e avere il coraggio di cambiare. Dobbiamo cambiare noi se vogliamo cambiare la società. Non posso prestarmi a un'operazione politica così, l'affetto per il Movimento mi spinge a parlare chiaro".

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Secondo Conte, dopo la grande crescita del Movimento, questo si sta avviando verso il declino se non interviene con un'opera di rinnovamento. "Io non riesco a impegnarmi in un progetto in cui non credo. Non posso decidere solo con il cuore se la mia testa mi dice che il discorso che stiamo facendo è sbagliato. La sfida che abbiamo davanti è complessa: la destra offre soluzioni facili, ma che non servono al Paese. Ma davanti a noi abbiamo anche un'opportunità che non è mai stata offerta al nostro Paese, imprese e riforme per circa 248 miliardi di euro, ma per fare questo dobbiamo lavorare con tutte le forze politiche che si sono dimostrare disponibili a collaborare con noi in modo leale, non a chiacchiere. Il mio l'ho fatto, ora la comunità Cinque Stelle deve scegliere", ha detto Conte, ricordando di aver già elaborato uno statuto e una carta dei valori.

"Ho avuto un fittissimo scambio con Beppe Grillo. Alcune le accolte, altre non posso farlo perché alterano il mio disegno e compromettono ruoli e funzioni. Domattina consegnerò i documenti frutto del mio lavoro prima a Grillo e poi a Vito Crimi, chiedendo che vengano diffusi tra la comunità Cinque Stelle. Questi possono essere discussi, ma contengono anche gli elementi del mio impegno personale. A Beppe dico che non ne faccio una questione personale e non ho mai chiesto le sue pubbliche scuse. Non è certo una battuta irriverente a preoccuparmi, ho il senso dell'ironia e comunque so rispondere a tono. Avrò sempre rispetto per lui, perché riconosco il carisma visionario, ma non possono esserci ambiguità. Spetterà a lui decidere se lasciar crescere la sua creatura in autonoma o contrastarne l'emancipazione. Sarà sempre il garante, ma la sua figura sarà inserita tra la sua figura di garanzia, quella del leader politico e tra gli organi di controllo. Non ci può essere mediazione qui, occorre una leadership forte e solida. Non ci si può affidare a un leader ombra affiancato da un prestanome. Il Movimento ha bisogno di forza e coerenza, il leader di turno deve avere controllo. Avrà anche poteri minori da quelli previsti attualmente, perché io prevedo anche nuovi organi, ma saranno inseriti in un quadro di organizzazione politica".

Conte: "Non ho un piano B, spero si possa lavorare a queste condizioni"

Negli ultimi giorni i giornali hanno parlato di intensi scontri tra il fondatore e garante del Movimento, Beppe Grillo, e Conte, che ne avrebbe dovuto assumere la leadership. Un dissidio che sarebbe scoppiato in pochi giorni e con al centro lo statuto del rinnovato M5s e la linea politica da assumere. Nei giorni scorsi prima Luigi Di Maio poi il trio Patuanelli-Taverna-Licheri avevano cercato la mediazione, ma non si è riusciti ad evitare la rottura.

"Alla comunità Cinque Stelle chiedo di non restare passiva, ma di esprimersi con il proprio voto. Non mi accontenterò da una risicata maggioranza. A queste condizioni io ci metterò tutto l'anima che ho", ha concluso Conte. Sulle tempistiche di una decisione Conte ha ricordato di non essere iscritto e ha quindi passato la palla agli organi di partito, perché facciano partire questo processo. "Non ho alcun piano B, mi auguro che si possa lavorare a queste condizioni", ha detto rispondendo a una domanda di Fanpage.it sulla possibilità di ritiro dalla vita politica nel caso in cui il suo progetto non andasse per il verso giusto.

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