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Conte: “Parlamento non è stato escluso. Ma in emergenza così letale era necessario usare i Dpcm”

“Il diritto costituzionale è equilibrio nel rapporto tra poteri e nel bilanciamento dei diritti. Quando, come in questa stagione di emergenza, sono in gioco il diritto alla vita e alla salute, beni fondamentali che costituiscono inoltre il presupposto al godimento di ogni altro diritto, allora le scelte per quanto tragiche diventano addirittura obbligate”: così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha risposto alle accuse di aver scavalcato il Parlamento.
A cura di Annalisa Girardi
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Nella sua informativa alla Camera il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha anche risposto alle numerose critiche arrivate sia dall'opposizione che dall'area di maggioranza per quanto riguarda l'utilizzo del Dpcm. Nelle scorse settimane alcune forze politiche, in primis la Lega, avevano più volte accusato il governo di escludere il Parlamento nei processi decisionali. Un attacco a cui Conte ha voluto rispondere rivendicando la legittimità della sua azione: "È stato deliberato per la durata 6 mesi lo stato di emergenza nazionale, dal quale discendono precise conseguenze giuridiche. La Corte Costituzionale ha ritenuto giustificata l'adozione di misure eccezionali in caso di gravi emergenze, come questa, quando la vita stessa della popolazione è in pericolo", ha ribadito Conte.

Il presidente del Consiglio ha quindi ricordato che nel decreto legge 19/2020 si è stabilito che le misure adottate per fronteggiare l'epidemia, provvedimenti di carattere straordinario, possano richiamare al concetto di discrezionalità dell'autorità amministrativa. "Una pandemia come quella che stiamo vivendo non è un fatto puntuale come un'alluvione o un terremoto. La pandemia è un processo che si sviluppa con una continua e imprevedibile evoluzione: questo impone una maggiore tolleranza circa il grado di determinatezza delle norme primario che legittimano la normativa secondaria", ha proseguito. E ancora: "Il diritto costituzionale è equilibrio nel rapporto tra poteri e nel bilanciamento dei diritti. Quando, come in questa stagione di emergenza, sono in gioco il diritto alla vita e alla salute, beni fondamentali che costituiscono inoltre il presupposto al godimento di ogni altro diritto, allora le scelte per quanto tragiche diventano addirittura obbligate".

Conte ha assunto quindi la responsabilità per tutte le decisioni prese finora: "Sono ben consapevole della responsabilità che mi sono assunto ogni volta che ho messo la firma su un atto che ha era destinato a produrre effetti incisivi sui diritti fondamentali degli italiani. Ma ho agito sempre con coscienza nella difesa di un bene primario e assoluto, rispetto al quale altri diritti, per quanto fondamentali, non possono che recedere". Il presidente del Consiglio ha quindi rigettato le accusa di aver agito arbitrariamente per comprimere le libertà fondamentali. "Per un tempo determinato, che speriamo termini il prima possibile, sulla base di solidi strumenti giuridici si è deciso di ricorrere allo strumento che poteva assicurare la più elevata garanzia unita all'elasticità necessaria per far fronte all'evoluzione dell'epidemia". Pur consapevole delle prerogative del Parlamento, Conte ha sottolineato che nell'emergenza in atto la tempestività è stata una condizione imprescindibile perché le misure approvate fossero effettivamente efficaci. "Il Parlamento dispone di tutti gli strumenti per poter controllare l'azione del governo. Saremo sempre attenti ai contributi delle Camere, ancora di più in questa seconda fase di ritorno alla vita".

Infine Conte ha concluso il suo intervento ringraziando i cittadini: "Il valore reputazionale del nostro Paese all'estero è cresciuto notevolmente. L'immagine dell'Italia è cresciuta, ma questo non è merito del governo, quanto dei cittadini italiani. Noi li dobbiamo ringraziare per i sacrifici fatti e i comportamenti virtuosi: se siamo riusciti a piegare la curva dei contagi è tutto merito loro. Nessuna previsione può dirci che arriveremo all'R0 nelle prossime settimane: dipenderà solo da come riusciremo a vivere con responsabilità questa seconda fase. Io sono fiducioso".

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