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Conte conferma la linea sul Mes: “Italia voterà sì alla riforma. Lo renderemo uno strumento diverso”

“Ritengo che debbano essere revisionate le strutture del Mes, affinché diventi uno strumento diverso. L’Italia si farà promotrice di un paradigma innovativo. L’obiettivo è quello di integrare il Mes nella intera struttura europea: il modello al quale ispirarsi è quello del Next Generation Eu. Auspico che questo possa diventare strutturale”: così Giuseppe Conte spiega alla Camera perché l’Italia al prossimo Consiglio europeo voterà a favore della riforma sul Mes.
A cura di Annalisa Girardi
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Giuseppe Conte prende la parola alla Camera in un giorno delicatissimo per il governo. Il presidente del Consiglio spiega infatti perché l'Italia domani e dopodomani a Bruxelles, rispettivamente in Consiglio europeo e al Vertice euro, sosterrà la riforma del Mes. Un tema sul quale però non tutti sono d'accordo all'interno della maggioranza. Nel Movimento Cinque Stelle, infatti, la discussione va avanti da giorni tra l'ala governista e quella più radicale, contro la riforma. Conte ha sottolineato che al prossimo Consiglio europeo si discuterà appunto della riforma del Mes, che vede al centro l'introduzione del backstop, cioè del fondo unico di risoluzione delle banche. Fondo che anche l'Italia ha insistito perché venisse anticipato rispetto al 2024, cioè rispetto a quanto inizialmente previsto:"Ritengo che debbano essere revisionate le strutture del Mes, affinché diventi uno strumento diverso. L'Italia si farà promotrice di un paradigma innovativo. L'obiettivo è quello di integrare il Mes nella intera struttura europea: il modello al quale ispirarsi è quello del Next Generation Eu. Auspico che questo possa diventare strutturale. Abbiamo raggiunto questo risultato muovendoci sempre con spirito costruttivo. La nuova Europa deve superare l'austerità e guardare allo sviluppo sostenibile. Il governo e il Parlamento, ne sono certo, continueranno a lavorare in questa direzione".

Conte parla quindi della risposta economica europea alla crisi economica innescata dalla pandemia di coronavirus: "Il Consiglio europeo presenta temi di priorità dell'Unione europea: quello centrale rimane la lotta alla pandemia di Covid. La risposta sanitaria deve essere sempre accompagnata a quella economica e sociale", ha aggiunto, sottolineando la necessità di superare il veto di Ungheria e Polonia al prossimo Quadro finanziario pluriennale, a cui sono legati i fondi le Recovery Fund, precisando che i cittadini europei non possono permettere dei ritardi. "Per la prima volta l'Ue si è fatta promotrice di politiche espansive: è una scelta diversa rispetta a quelle fatte in passato in altre situazioni di crisi. Continuiamo dunque a sostenere la presidenza tedesca di turno, rivolta a una soluzione rapida a questa situazione di stallo data da Ungheria e Polonia".

E ancora, sugli altri temi di discussione: "Tra le altre priorità vi è indubbiamente il Green Deal europeo. Per noi è essenziale che questo obiettivo sia accompagnato anche dal sostegno finanziario sostenuto da alcuni Paesi in questi anni. Si prevede poi che il Consiglio europeo intensifichi la cooperazione nella prevenzione nel contrasto al terrorismo. Il nostro Paese concorda anche con l'azione di prevenzione alla radicalizzazione. Contrastiamo invece, perché inappropriato, il nesso politico tra Schengen e immigrazione riproposto recentemente in tema di sicurezza". Domani, prosegue Conte, si parlerà anche della Brexit, rimarcando l'incertezza rispetto alle ultime fasi di negoziato.

Poi conclude: "La prossima riunione del Consiglio europeo sarà un nuovo tassello verso le le sfide che abbiamo davanti. Spesso ho rivolto in quest'Aula appelli all'opposizione. Ribadisco che il tavolo del confronto rimane sempre aperto. Ma il governo ha bisogno della massima coesione anche nelle forze di maggioranza per continuare a battersi in Europa. Senz'altro il confronto dialettico è salutare, ma deve essere fatto con spirito costruttivo, che non ci faccia disperdere energie e che non ci faccia distrarre rispetto agli obiettivi. Vi assicuro la più forte determinazione nel mio contributo critico alle riforme a cui si stanno lavorando. L'Italia ha tutte le carte per incidere da protagonista".

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