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Consip, chiuse le indagini: verso il processo Tiziano Renzi e Denis Verdini

Rischia il processo per il caso Consip il padre di Matteo Renzi, Tiziano Renzi, accusato di traffico di influenze illecite e turbativa d’asta. La procura di Roma ha chiuso l’indagine sul caso riguardante il padre dell’ex presidente del Consiglio: a rischio processo ci sono anche l’ex senatore Denis Verdini e l’ex parlamentare Italo Bocchino.
A cura di Stefano Rizzuti
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Chiuse le indagini nei confronti di Tiziano Renzi sul caso Consip. Ora il padre dell’ex presidente del Consiglio e ora leader di Italia Viva, Matteo Renzi, rischia il processo per l’indagine in uno dei filoni della procura di Roma riguardanti il caso Consip. La procura di Roma ha chiuso l’indagine nei confronti di Tiziano Renzi, accusato di traffico di influenze illecite e turbative d’asta, e di altre 10 posizioni tra cui anche quella dell’ex senatore Denis Verdini, accusato di turbativa d’asta e concussione. Ancora, a rischio processo c’è anche l’ex parlamentare Italo Bocchino, accusato di traffico di influenze illecite, reati tributari e turbativa d’asta.

Consip, la chiusura delle indagini

La richiesta di archiviazione avanzata dalla procura era stata parzialmente respinta a febbraio dal gip Gaspare Sturzo, chiedendo per gli indagati un supplemento di indagine e sollecitando l’iscrizione nel registro degli indagati di Verdini e di altre due persone con riferimento alla gara di appalto Consip FM4. Ora i magistrati di piazzale Clodio hanno notificato l’atto di chiusura delle indagini anche per gli imprenditori Carlo Russo (accusato di turbativa d’asta ed estorsione) e Alfredo Romeo (indagato per traffico di influenze illecite, corruzione e turbativa d’asta).

Chi è a rischio processo per il caso Consip

Ancora, rischio processo per l’ex ad di Grandi stazioni, Silvio Gizzi (per turbativa d’asta), per l’ex ad di Consip, Domenico Casalino (traffico di influenze illecite e turbativa d’asta), per il dirigente Francisco Licci (traffico di influenze illecite), per l’ex parlamentare Ignazio Abbrignani (turbativa d’asta e concussione) e per l’imprenditore Ezio Bigoggi (per concussione e turbativa d’asta). Nell’inchiesta viene ritenuto centrale il ruolo dell’imprenditore Alfredo Romeo. Il procedimento istruito dal pm Mario Palazzi e dall’aggiunto Paolo Ielo riguarda alcune gare d’appalto indette da Consip.

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