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Coetzee, medico che ha scoperto il primo caso di Omicron: “Solo sintomi lievi, nessun ricovero finora”

Angelique Coetzee, il medico che ha individuato il primo caso di variante Omicron: “Finora nessun paziente affetto da Omicron è stato ricoverato. Non abbiamo mai riscontrato effetti gravi”.
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A cura di Annalisa Cangemi
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Secondo l'Oms la variante Omicron potrebbe avere "gravi conseguenze", ma serviranno ulteriori approfondimenti, per capire per esempio se riesca a ‘bucare' il vaccino. Ma l'Organizzazione mondiale della sanità, in un documento inviato a tutti i Paesi membri, sottolinea anche che fino ad ora non ci sono stati decessi legati alla variante del virus. Attualmente, spiega ancora l'organizzazione Onu, la trasmissione locale della variante Omicron "è stata segnalata in Sud Africa e vi sono prove di diffusione in diversi Paesi in quattro regioni dell'OMS (regioni dell'Africa, del Mediterraneo orientale, dell'Europa e del Pacifico occidentale)".

L'immunologo Alberto Mantovani è fiducioso sulla capacità dei vaccini di proteggere anche da questa variante: "Davanti ad altre varianti preoccupanti, come la sudafricana Beta e l'indiana Delta, i vaccini hanno offerto una protezione ridotta, ma significativa. Più aumenta l'allenamento del sistema immunitario, terza dose e antinfluenzale compresi, più cresce il repertorio di quell'orchestra segreta che è il sistema immunitario. Guariti con due dosi e altre persone con tre dosi probabilmente ampliano la risposta immunitaria contro tutte le varianti", ha spiegato in un'intervista a La Stampa il direttore scientifico di Humanitas.

Non ci dovrebbero essere problemi insomma per la protezione offerta dal vaccino, e Omicron non dovrebbe riuscire a comprometterlo: "Per farcela dovrebbe avere mutazioni straordinarie, dunque è improbabile che sfugga del tutto. Il Sudafrica ha condiviso dei dati con cui riprodurre la proteina Spike al computer e in vitro per confrontarla con gli anticorpi delle corti di pazienti guariti e vaccinati che seguiamo. Si fa lo stesso anche con le cellule della memoria. E Sarah Mapelli, bioinformatica del mio gruppo di ricerca, cerca di capire con dei modelli se l'immunità innata, prima linea di difesa protettiva nella maggioranza dei casi, continui a funzionare".

Anche se, "con un virus cangiante e vaccini efficaci, ma da aggiornare e forse adattare, è difficile parlare di immunità di gregge. Non cambia però l'obiettivo di vaccinare il 90 per cento degli italiani". In ogni caso non è pensabile rimandare la terza dose in attesa di nuove analisi: "Per quanto la tecnologia a mRna sia flessibile servirebbero mesi, mentre è bene proteggersi subito. La terza dose potrebbe dare una buona protezione per Omicron e predisporre meglio a un'eventuale quarta dose aggiornata".

"Molto probabilmente la variante Omicron è più contagiosa ma da qui a dire che sia più pericolosa e che provochi malattie gravi…, anzi finora tutti dati che ci arrivano sembrerebbero andare in direzione opposta. Quindi calma e gesso, non sottovalutiamo ma non drammatizziamo", ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Comitato tecnico scientifico, a Sky Tg24.

"Tutto ci fa ipotizzare che sia più contagiosa – ha ribadito – dobbiamo capire se ci sia una maggiore patogenicità, ma sembrerebbe di no, anche se la popolazione del Sudafrica è più giovane rispetto a quella italiana. Quindi va valutato accuratamente con studi rigorosi".

È ottimista anche il medico sudafricano Angelique Coetzee che lo scorso 18 novembre, a Pretoria, ha individuato il primo caso di un paziente con la variante Omicron: "Da circa otto settimane non avevamo pazienti Covid. A metà novembre è arrivato un uomo di 33 anni. Presentava dei sintomi lievi ma diversi da tutti quelli che avevo visto fino ad allora. Ho deciso di fare il test perché comunque ci trovavamo davanti a un'infezione virale. Al quarto membro della sua famiglia risultato positivo, con gli stessi sintomi leggeri, mi si è accesa una lampadina", ha spiegato in una intervista a Repubblica.

Quali sono i sintomi della nuova variante Omicron

La presidente dell'Associazione dei medici del Sudafrica e membro della task force sanitaria governativa Angelique Coetzee ha spiegato che i sintomi più comuni sono "stanchezza, mal di testa, prurito in gola, leggero raffreddore. Non coincidevano con quelli della Delta che avevamo visto fino a dieci settimane prima. Abbiamo deciso di testarli perché erano simili a quelli di un'infezione virale. Finora nessun paziente affetto da Omicron è stato ricoverato. Non abbiamo mai riscontrato effetti gravi. La cosa interessante è che i pazienti con forti dolori alla gola sono poi risultati tutti negativi".

C'è stato anche il caso di "una bimba di sei anni. Aveva la febbre e la tachicardia. Mi sono domandata se fosse il caso di ricoverarla. Due giorni dopo, quando l'ho rivisitata, non ce n'è stato più bisogno perché stava benissimo" e su tutti i casi analizzati erano vaccinati la metà ma "i sintomi sono molto lievi e sono uguali per entrambi, vaccinati e non", "nessuno ha presentato problemi degni di nota. E consideri che siamo arrivati al dodicesimo giorno dalla scoperta. Si sono ripresi tutti velocemente, in due-cinque giorni" e "il grado di contagiosità è più o meno simile a quello della variante Delta", "avrei capito la chiusura e la paura se avessimo assistito all'esplosione di effetti gravi. Ma non li abbiamo visti. Nessuno di loro è stato mai ricoverato".

L'Oms ha definito preoccupante l'alto numero di mutazioni riscontrata. Per capire in termini pratici cosa questo significhi serve del tempo: "È proprio quello che i nostri scienziati stanno cercando di capire. Ora non lo sappiamo. Nessuno lo sa. Entro le prossime due settimane probabilmente avremo delle risposte". 

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