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“Chi non si fa il vaccino va in lockdown”: anche Matteo Renzi suggerisce stretta per non immunizzati

Anche il leader di Iv Matteo Renzi, come Fedriga, è a favore di una stretta selettiva: “Sono uno di quelli che dice il lockdown facciamolo solo per i non vaccinati”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Sono uno di quelli che dice il lockdown facciamolo solo per i non vaccinati. E ha ragione De Luca, dicendo di fare subito la terza dose. In Israele hanno iniziato a fare la terza dose, per combattere la quarta ondata. Chi non si fa il vaccino per me va in lockdown". Il leader di Iv Matteo Renzi ha detto a Non è l'Arena, su La7, di essere favorevole a una stretta anti Covid, ma questa deve essere unicamente destinata ai cittadini ancora non immunizzati.

Il senatore si associa quindi alla proposta fatta da alcuni governatori delle Regioni del Nord, Fedriga in testa, che hanno proposto di inasprire le misure, invocando le eventuali chiusure solo per i non vaccinati, in quei territori destinati nelle prossime settimane a passare in zona arancione o rossa, in modo da consentire alle attività di rimanere aperte. La ratio dietro a questa proposta è quella di non scaricare tutto il peso su chi ha già dato il proprio contributo per il contrasto dell'emergenza Covid, proteggendo se stesso e gli altri con il vaccino. "Allo stato attuale qualche Regione tra cui la mia nei prossimi giorni andrà in zona gialla e ritorneremo a una capienza limitata per i teatri, per gli stadi, per i palazzetti, solo in 4 seduti al tavolo del ristorante – ha spiegato Fedriga – Poi c'è l'arancione, che prevede la chiusura di queste attività e questo non possiamo più permettercelo. La proposta che ho avanzato, disponibile a discuterne, nasce perché non possiamo più permetterci di ammazzare queste categorie economiche".

Matteo Renzi è a favore del ‘lockdown selettivo' così come il ministro della Pa Renato Brunetta, che ha aperto a questa possibilità: "Sono d'accordo con Fedriga: essere più drastici ancora, per aprire non per chiudere, se no finisce nel lockdown. Il governo continua nella sua linea di rigore del green pass, aperto se necessario a trovare ulteriori forme di responsabilità e rigore, aperti quindi ai suggerimenti delle Regioni".

Non mancano però i pareri contrari. In primis quello di Giorgia Meloni, secondo cui un'eventuale lockdown per vaccinati non risolverebbe nulla. D'accordo con lei anche il professore ordinario di microbiologia dell'Università di Padova Andrea Crisanti: "Mi sorprendo per una volta su una posizione simile a quella di Giorgia Meloni. È molto più sicuro obbligare le persone non vaccinate a indossare la mascherina Ffp2 quando vanno fuori che a tenerli in casa. La mascherina Ffp protegge al 98%, sarebbe una misura più accettabile e meno divisiva".

La questione non può più essere elusa, con 10mila positivi al Covid, un dato non si registrava in Italia dallo scorso maggio.  Domani il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha convocato la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in vista proprio della Conferenza Stato-Regioni convocata dal ministro per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, in cui saranno discusse le possibile nuove regole per limitare la circolazione del virus.

Sul tavolo c'è la possibile riduzione della durata del green pass, da 12 a 9 mesi, e l‘allungamento dello stato di emergenza, che in teoria scade a fine anno. Dovrebbe presto arrivare inoltre l'obbligo per il personale sanitario di sottoporsi alla terza dose, un provvedimento che però, fa sapere il governo, non dovrebbe essere varato dal Consiglio dei ministri di domani.

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