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Casalino: “Non so cosa voglia fare Conte, ma è diverso da altri leader e l’Italia ha bisogno di lui”

Rocco Casalino, il portavoce dell’ex premier Conte, racconta il suo lavoro a Palazzo Chigi, soprattutto durante i mesi di pandemia. E al presidente Draghi consiglia “di parlare di più, perché il suo silenzio può essere un problema. Se Draghi comunicasse di più, toglierebbe spazio agli altri leader politici”.
A cura di Annalisa Cangemi
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"Credo che ho dato una mano a far conoscere l'uomo Conte più che il politico". Rocco Casalino, che ha accompagnato l'ormai ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante i suoi anni al governo nel ruolo di portavoce, ha rilasciato un'intervista a Otto e mezzo su La7, commentando la popolarità ottenuta dall'avvocato: "Conte ha alcune peculiarità che lo rendono diverso da tutti i gli altri leader. Non credo che gli italiani lo dimenticheranno presto, ma penso che debba decidere presto cosa fare".

"Credo che adesso torni a Firenze a insegnare", ha confermato l'ex portavoce. Proprio oggi infatti il presidente del Consiglio Conte ha spiegato che intende per il momento riprendere il suo lavoro di professore di diritto all'università di Firenze, restando comunque a disposizione della coalizione Pd-M5s-Leu, progetto in cui crede fermamente.

"Sulla leadership dei 5 Stelle può esserci una discussione tra Conte o Di Maio ma non so cosa voglia fare Conte. Io vorrei ci fosse un intreccio, che abbia un ruolo nel Movimento, ma è presto per dire quale. Ma non so cosa farà lui" e "credo che l'Italia abbia bisogno di una personalità come la sua e mi auguro che quello che è stato fatto non sia smontato".

"Di Maio ha dimostrato enorme lealtà, il dualismo è stato alimentato ancora non ho compreso a vantaggio di chi, sicuramente non del M5S o di Conte. Dualismo che non esiste" perché c'è "sempre stato supporto l'uno per l'altro e andavano anche molto d'accordo. Salvini e Renzi per ragioni personalissime hanno fatto cadere i governi Conte. Zingaretti non lo conoscevo, mi ha fatto una buona impressione".

Del presidente Mario Draghi ha detto: "È una persona di alto profilo che deve affrontare una situazione non facile, e per il bene dell'Italia gli voglio fare gli auguri. Il governo è sostenuto da una maggioranza molto variegata, spero non troppo litigiosa, visto quello che negli ultimi giorni sta venendo un po' fuori. Io gli consiglierei di parlare di più, perché il suo silenzio può essere un problema, facendo venire fuori un'immagine litigiosa del governo: ogni forza politica infatti cerca di smarcarsi dagli altri. Se Draghi comunicasse di più, toglierebbe spazio agli altri leader politici".

"Noi abbiamo  gestito la comunicazione in uno dei momenti più drammatici del Paese e le conseguenze di un nostro eventuale errore potevano avere gravi ripercussioni. Di errori non penso di averne fatti con la E maiuscola, ho dovuto gestire tante responsabilità e in tempi di pandemia c'era anche l'obiettivo di informare o far seguire da più persone possibili le misure".

"Io non ho mai condiviso le bozze dei Dpcm – ha spiegato, commentando così le critiche ricevute soprattutto durante la prima fase dell'emergenza, quando alcuni giornali ricevevano in anticipo i documenti che contenevano le misure restrittive – anzi: quando venivano pubblicate dai giornali, creavano caos che io poi dovevo gestire. Per questo serviva una voce unica, importante e chiara per una comunicazione efficace e forte, quella di Conte".

"Io ho ricevuto attacchi incredibili, specialmente nell'ultimo periodo. Trovo brutto che mi attacchi un ex presidente del Consiglio o altri leader politici, da una posizione di maggiore rilevanza della mia e senza che io potessi rispondere visto il ruolo che ricoprivo. Ma un attacco di Renzi per me è una medaglia al valore. Io ho fatto il Grande Fratello venti anni fa, ma viene citato come se avessi commesso un crimine".

Poi Casalino ha parlato da attivista del Movimento: "È un momento molto difficile per i 5 Stelle. Ognuno di noi ha ricevuto tantissimo, adesso è il momento in cui tutti dobbiamo dare una mano. Mi appello alle coscienze di ognuno e dico di non andare via. Anche a Di Battista, che è un amico, chiedo di riflettere. Non è il momento di abbandonare ma quello di rimanere perché il Movimento ha una prospettiva molto più lunga del governo Draghi".

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