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Azione e Italia Viva si fonderanno in un partito unico, dice Calenda

Carlo Calenda ha detto che Azione e Italia Viva formeranno presto un partito unico, ma non ha voluto svelare il nome: “Io sarò il presidente – ha detto il senatore – avrà una leadership politica ma una gestione collegiale”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il percorso di fusione tra Azione e Italia Viva prosegue spedito. Il Terzo polo – che mira ad aumentare il proprio consenso nei prossimi mesi, in vista delle elezioni regionali del 2023 e soprattutto del voto per le europee del 2024 – sarà preso una cosa sola. Il nome del partito ancora non si sa, e non l'ha voluto svelare nemmeno Carlo Calenda, che però oggi è tornato a parlare di un progetto di federazione che porterà – in sostanza – al partito unico. Azione e Italia Viva hanno già deciso di formare dei gruppi parlamentari unici alla Camera e al Senato, dopo essersi presentati insieme alle ultime elezioni politiche. Ora, però, il passo potrebbe essere ancora più deciso.

"Sarà un partito, io sono di questa idea – ha detto Calenda, intervistato al Festival de Linkiesta a Milano – della forma-partito sostanziale". Certo "in certi casi è molto complicato gestire un partito vero però è indispensabile – ha aggiunto il leader di Azione e del Terzo polo – sarà un'organizzazione che avrà una struttura di leadership e prevedrà un presidente, che Matteo Renzi ha già detto sarò io, e avrà un vicepresidente di Italia Viva". Insomma, una fusione a tutti gli effetti, più che una federazione, come si era detto negli ultimi tempi. "Avrà una leadership politica ma una gestione collegiale, che c'è già – ha spiegato ancora Calenda – E deve esserlo perché immaginiamo un partito che rimanga dopo di noi". Poi si è tenuto sul nome: "Abbiamo delle idee ma sarà l'ultima cosa che comunicheremo, in una grande convention".

Nell'attesa della convention, però, Calenda è tornato anche ad attaccare le altre due opposizioni al governo Meloni: "Il vero segretario ideale per il Partito Democratico è Giuseppe Conte – ha detto il leader di Azione, con due stoccate in un colpo solo – prendessero Conte, che si veste in perfetto stile comunista, e con quella inflessibilità morale che però non poi non porta a fare niente". E ancora: "Il Pd oggi non fa politica fa moralismo, a me conviene che prevalga Elly Schelin, così noi prendiamo il 20%".

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