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Autostrade, De Micheli: “Revoca concessioni è procedura complessa. Bisogna proteggere gli italiani”

“Dico che è la procedura giuridica tra pubblico e privato più complessa nella storia dell’Occidente. Dico che ci siamo presi quattro mesi e mezzo per profilare una proposta ai miei colleghi di governo. Dico che il criterio che stiamo utilizzando è di proteggere le italiane e gli italiani che devono viaggiare per lavoro e per turismo sulle nostra autostrade”: così la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli.
A cura di Annalisa Girardi
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La ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, la dem Paola De Micheli, è intervenuta nella trasmissione Coffee Break di La7 per fare il punto della situazione sulla revoca delle concessioni autostradale ad Atlantia, il gruppo facente capo alla famiglia Benetton che gestisce la concessione di tratte autostradali italiane. "Dico che è la procedura giuridica tra pubblico e privato più complessa nella storia dell'Occidente. Dico che ci siamo presi quattro mesi e mezzo per profilare una proposta ai miei colleghi di governo. Dico che il criterio che stiamo utilizzando è di proteggere le italiane e gli italiani che devono viaggiare per lavoro e per turismo sulle nostra autostrade", ha commentato De Micheli.

La ministra ha poi aggiunto: "Prendersi quattro mesi e mezzo di fronte a una procedura così complessa non è un gran problema. Anche perché i cantieri delle manutenzioni sono tutti aperti, tutti in corso e finalmente, grazie a un intervento del ministero, sono tutti controllati da noi". Secondo la stampa questa volta il governo sarebbe effettivamente vicino alla revoca delle concessioni ai Benetton. Dal momento che Atlantia ha respinto l'ultima offerta del governo, non sembrano esserci altre soluzioni in vista. Annullare la concessione infrastrutturale costerà allo Stato circa 7 miliardi di euro, il prezzo degli investimenti messi a bilancio, che dovranno essere ammortizzati entro quattro anni, come stabilito dal Milleproroghe.

Nel frattempo partiranno le gare d'appalto per l'assegnazione delle nuove concessioni, per cui si garantiscono nuove entrare alle casse dello Stato. Il decreto, su cui ieri la Camera ha votato la fiducia, prevede che la concessione passi temporaneamente ad Anas fino a quando non saranno avviate le nuove gare. L'articolo 35 del Milleproroghe stabilisce che "in caso di revoca, di decadenza o di risoluzione di concessioni di strade o di autostrade, ivi incluse quelle sottoposte a pedaggio, nelle more dello svolgimento delle procedure di gara per l'affidamento a nuovo concessionario, per il tempo strettamente necessario alla sua individuazione, Anas S.p.a., può assumere la gestione delle medesime". Un subentro quindi, fino ai nuovi bandi. Un articolo che  Matteo Renzi ha cercato di modificare, nonostante ieri Italia Viva abbia votato il via libera al decreto. Non è quindi certo se la revoca, opposta dai renziani, potrebbe aprire un nuovo scontro interno alla maggioranza.

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