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Milleproroghe arriva alla Camera: gli emendamenti e le novità del decreto

Alla fine il discusso lodo Conte bis non è entrato a far parte del decreto, ma nel testo approvato dalle commissioni Bilancio e Affari costituzionali sono comunque stati inseriti diversi emendamenti. Oggi la Camera dovrebbe quindi dare il via libera al Milleproroghe, che passerà poi in Senato la prossima settimana.
A cura di Annalisa Girardi
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Arriva alla Camera il decreto Milleproroghe, dopo essere stato al centro dell'attenzione mediatica a seguito di indiscrezioni di stampa sulla riforma della prescrizione. Alla fine il discusso lodo Conte bis non è entrato a far parte del decreto, ma nel testo approvato dalle commissioni Bilancio e Affari costituzionali sono comunque stati inseriti diversi emendamenti. Oggi la Camera dovrebbe quindi dare il via libera al decreto che arriverebbe così in Senato il prossimo 25 febbraio. Dovrà poi essere convertito in legge entro il 29 febbraio. Ma vediamo alcune delle principali novità.

Uno dei punti principali del decreto è costituito dalla questione della revoca delle concessioni ad Autostrade per l'Italia. La norma contenuta nel Milleproroghe prevede il subentro di Anas ad Aspi: si tratta di un passaggio temporaneo che finirà con il nuovo bando. L'articolo 35 stabilisce quindi che "in caso di revoca, di decadenza o di risoluzione di concessioni di strade o di autostrade, ivi incluse quelle sottoposte a pedaggio, nelle more dello svolgimento delle procedure di gara per l'affidamento a nuovo concessionario, per il tempo strettamente necessario alla sua individuazione, Anas S.p.a., può assumere la gestione delle medesime".

Una novità è rappresentata dalla stabilizzazione dei precari nella Pubblica amministrazione, con la riapertura dei termini: ci sarà tempo fino alla fine dell'anno per maturare (anche non continuativamente) tre anni di servizio negli ultimi otto, per passare ad un contratto a tempo indeterminato. Tra le altre norme approvate, troviamo inoltre quelle in tema di trasparenza sugli stipendi dei dirigenti della Pa, dopo che queste erano state cancellate, causando le critiche dell'Anac. Un'altra proposta entrata nel decreto è quella che concede tempi più lunghi ai concessionari di servizi pubblici per mettersi in regola con la nuova normativa sugli appalti. Presente anche il pacchetto della Salute, che affronta la carenza di medici negli ospedali pubblici permettendo a questi di rimanere in servizio anche dopo i 40 anni di lavoro. Viene comunque fissato un limite di età ai 70 anni.

Sono poi previsti degli interventi del governo in supporto ai lavoratori delle aziende in crisi. In primis si guarda agli impiegati nell'ex Ilva di Taranto, per cui sono stati stanziati 19 milioni di euro nel 2020. Altri 20 milioni invece sono stati messi a disposizione per i call center ed è stata disposta la cassa integrazione straordinaria per alcune aree industriali in difficoltà in Veneto e Campania. Un'altra novità contenuta nel Milleproroghe è quella che mette la parola al fine al mercato tutelato dell'energia elettrice, che per le imprese terminerà nel 2020, mentre per microimprese e utenti domestici a gennaio 2022.

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