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Autonomia, a che punto è il governo: Calderoli punta a un ddl entro gennaio, gli alleati frenano

Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, il leghista Roberto Calderoli, spera che una proposta di legge esca dal Cdm già a gennaio. Gli alleati di centrodestra, però, sembrano frenare.
A cura di Annalisa Girardi
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Quello dell'Autonomia differenziata è un tema che il centrodestra aveva inserito nel suo programma elettorale, su cui però non tutti gli alleati la pensano allo stesso modo. Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, il leghista Roberto Calderoli, ha detto di sperare che una bozza risolutiva possa uscire dal Consiglio dei ministri già a gennaio, in modo da poterla trasmettere alle Regioni per poi approvarla definitivamente e passarla al Parlamento. Già a cavallo tra Natale e Capodanno Calderoli aveva inviato direttamente alla Presidenza del Consiglio un primo testo su cui lavorare. Una mossa che, a tanti, era sembrata un tentativo di forzare le cose.

"Adesso basta con gli attacchi che sfociano in offese e anche di peggio. Sono stanco di leggere sui quotidiani frasi tipo lo ‘spacca Italia' del ministro Calderoli riferito al disegno di legge sull'Autonomia differenziata. Io da ministro ho giurato sulla Costituzione, che sancisce l'unità nazionale, per cui scrivere che voglio spaccare l'Italia significa darmi dello spergiuro. Questa è diffamazione, forse addirittura calunnia, perché mi si attribuisce un'inventata volontà di spaccare il Paese", ha commentato oggi Calderoli rispondendo alle ricostruzioni di stampa di questi giorni.

Da Forza Italia, intanto arriva una precisazione. "Siamo favorevoli all'Autonomia differenziata, ma servono due risposte: il ruolo di Roma Capitale e non devono esserci aumenti nelle differenze tra Nord e Sud", ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Per poi sottolineare che il testo finale andrà comunque approvato da tutto il Cdm: "Non bisogna penalizzare il Sud, e Roma Capitale deve essere protagonista e tutelata come tutte le altre capitali. Ci sarà un testo, un disegno di legge che dovrà essere approvato dal Consiglio dei ministri".

Da Fratelli d'Italia provano a calmare le acque: "Non so perché si intende come una forzatura la proposta di un ministro che è lì per fare proposte nel più breve tempo possibile", ha detto il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Che poi puntualizza: "La versione definitiva dopo la legittima discussione e il legittimo contributo di ogni forza politica del governo".

È critico invece l'ex ministro degli Affari regionali, il dem Francesco Boccia: "Parlare di autonomia differenziata senza mai dire preventivamente quante e quali risorse saranno destinate al Sud sarebbe l'ennesima presa in giro al Mezzogiorno. Calderoli è lo stesso che nel 2009 con la riforma sul federalismo fiscale fece i disastri che stiamo continuando a pagare ancora adesso", ha detto. Per poi concludere: "È evidente che questo improvviso attivismo di Calderoli è ad uso e consumo della campagna elettorale per le regionali in Lombardia, mi auguro che i compagni di maggioranza del Mezzogiorno di Calderoli sappiano farsi valere, invece di essere conniventi con una riforma che spaccherebbe il Paese in due, a danno del Sud, delle aree interne e delle aree di montagna".

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