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Anche Napolitano rimbrotta il Parlamento: nessun riscontro alle sollecitazioni per le riforme

Un comunicato del Quirinale giustifica la fiducia numero 34 del Governo Monti: nell’ultimo anno emergenze e urgenze senza precedenti. Poi, un affondo alle forze politiche parlamentari, incapaci di trovare un accordo sulle riforme costituzionali e sulla legge elettorale.
A cura di Alessio Viscardi
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Anche Napolitano rimbrotta il Parlamento: nessun riscontro alle sollecitazioni per le riforme

"E' innegabile che la ripetuta sollecitazione del Presidente ad approvare in Parlamento modifiche costituzionali e riforme regolamentari che garantissero un iter più certo e spedito dei disegni di legge ordinari, non ha trovato riscontri in conseguenti iniziative e deliberazioni nelle due Camere, neppure nella presente legislatura, almeno fino a questo momento" – lo si legge nella nota diffusa dal Colle a margine dell'approvazione per fiducia del decreto legge sulla spending review, il provvedimento voluto dal Governo per "rimettere ordine" nei conti nello Stato, tagliando gli sprechi.

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, apre il documento con un commento all'eccessivo ricorso alla fiducia in Parlamento per l'approvazione di decreti -registrata nel precedente e nell'attuale Governo (arrivato alla numero 34): "E' innegabile che nel corso dell'ultimo anno i due governi hanno dovuto affrontare emergenze e urgenze senza precedenti" ma è necessario "rispettare tanto il ruolo del Parlamento, quanto l'assolvimento dei compiti propri del governo".

Le sollecitazioni inascoltate riguardano le riforme costituzionali e l'approvazione di una nuova legge elettorale. Soltanto lunedì scorso, il Quirinale aveva auspicato che le forze politiche riuscissero a trovare un campo di discussione sul sistema di voto: “le posizioni dei partiti, da tempo impegnati in consultazioni riservate, sono apparse diventare più sfuggenti e polemiche”, rimbrottava Napolitano. Le parole del Presidente arrivano a parziale rafforzamento delle esternazioni del premier Mario Monti sul ruolo dei Parlamenti, nonché il giorno dopo la chiusura di Camera e Senato per ferie lunghe un mese.

"C’è materia per riflessioni critiche e per impegni concreti da parte sia di chi governa sia delle forze politiche, per assicurare tanto un pieno rispetto, e un libero svolgimento, del ruolo del Parlamento, quanto il tempestivo ed efficace assolvimento dei compiti propri dell’esecutivo” – conclude il comunicato diramato dal Quirinale.

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