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Alluvione Emilia Romagna 2023

Alluvione in Emilia-Romagna, Bonaccini contro il governo: “Dopo tre mesi non è arrivato un euro”

Il presidente dell’Emilia-Romagna si è scagliato contro l’esecutivo per la gestione dell’emergenza post alluvione: “Ho fiducia in tutto il governo – ha detto Stefano Bonaccini – anche se ad oggi manca un’interlocuzione con gran parte dei ministeri e dopo tre mesi non abbiamo ricevuto neppure un euro”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Neanche un euro in tre mesi. Nessuna risorsa, né rimborsi. A dispetto degli annunci fatti, il governo Meloni, per l'alluvione in Emilia-Romagna, non ha ancora messo sul piatto dei fondi veri. "Ho fiducia in tutto il governo – ha detto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, a L'Aria che tira su La7 – anche se ad oggi manca un'interlocuzione con gran parte dei ministeri e dopo tre mesi non abbiamo ricevuto neppure un euro". Insomma, il famoso decreto Maltempo, presentato in pompa magna dal governo, sembra avere diverse difficoltà nella messa a terra.

"Alcune migliaia di cantieri devono essere aperti e completati entro l'inverno – ha continuato Bonaccini – Abbiamo più di mille frane e 800 strade interrotte. Quei cantieri devono essere aperti e chiusi entro l'inverno, per evitare che eventi ordinari provochino danni straordinari. E di questi non ne è partito nessuno". Poi ha attaccato: "Potrà apparire surreale o paradossale, ma ad oggi non sono ancora disponibili le risorse che il governo ha destinato".

"Pretendiamo che il governo, e pensiamo che lo farà, metta le risorse come ha promesso – ha aggiunto il governatore – In questo momento non c'è un euro di rimborso ai privati, mi auguro che presto ci mettano mano. Voglio avere fiducia nel governo e collaborerò con il generale Figliuolo, ma ci batteremo per il rimborso al 100% dei danni provocati dall'alluvione, come avvenuto dopo il terremoto".

Parliamo di danni che, secondo Bonaccini, superano i 9 miliardi di euro tra diretti e indiretti. I fondi sono già "la metà di quelli che servirebbero", e non sono neanche arrivati. "Siamo qui per collaborare, non per protestare – ha continuato il presidente della Regione alluvionata – Adesso serve subito poco meno di un miliardo di euro, che c'è ma non è ancora spendibile".

Oggi è arrivata la nomina a subcommissario da parte del generale Figliuolo, nominato dal governo dopo settimane di polemica con le opposizioni: "Vedremo che poteri avrò – ha aggiunto Bonaccini – Con Figliuolo stiamo lavorando benissimo, anche se ad oggi non è ancora stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto di nomina. Sta lavorando, ma formalmente non è ancora nominato".

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