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Elly Schlein chiede al governo di sbrigarsi sul commissario straordinario in Emilia Romagna

La segretaria del Partito Democratico richiama l’attenzione del governo sull’emergenza in Emilia Romagna: “Continueremo a insistere sui tempi, non soltanto sulle risorse – ha detto Schlein – Ma anche su tutti gli strumenti che servono, a partire dal commissario su cui più volte abbiamo chiesto di fare in fretta”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il caso del commissario straordinario all'emergenza in Emilia Romagna continua a far discutere la politica. Da giorni si litiga nella maggioranza e nel governo, che ha idee diverse su come gestire la ricostruzione. O meglio, su chi la debba gestire. Anche perché di soldi ne arriveranno molti. Dal primo momento è arrivata la pressione delle opposizioni, soprattutto in quota dem, e dei presidenti delle Regioni affinché il governo nominasse immediatamente Stefano Bonaccini. Il governatore dell'Emilia Romagna è stato indicato come commissario naturale anche dai colleghi di centrodestra. Niente da fare però, l'esecutivo predica calma nelle parole di Giorgia Meloni, mentre il suo vice, Matteo Salvini, chiede di fare in fretta.

Dall'opposizione oggi è tornata a parlare, invece, Elly Schlein: "Serve fare in fretta perché le persone che hanno perso tutto non possono aspettare – ha detto la segretaria del Partito Democratico, parlando al governo – Si tratta di miliardi di ristori per le famiglie, per le imprese, per l'agricoltura. E noi stiamo già chiedendo al governo di avere procedure spedite, di avere le risorse che servono per dare risposta e permettere a questo territorio di rialzare la testa ancora una volta".

La leader del Pd ha partecipato a un'iniziativa dell'Anpi, alla quale c'erano anche il segretario della Cgil Maurizio Landini e soprattutto il presidente dell'Emilia Romagna Bonaccini: "Continueremo a insistere sui tempi, non soltanto sulle risorse – ha aggiunto Schlein – Ma anche su tutti gli strumenti che servono. A partire dal commissario su cui più volte abbiamo chiesto al governo di fare in fretta".

L'invito di Schlein è simile a quello di Salvini (che però, piccolo dettaglio, del governo fa parte). La differenza sostanziale è l'obiettivo: la fretta della segretaria dem è indirizzata verso la nomina di Bonaccini, quella del leader della Lega vuole evitarla. Non è un caso che il vicepresidente del Consiglio abbia parlato del generale Figliuolo. Un nome affidabile, su cui nessuno avrebbe da ridire. Per strappare a Bonaccini, e al Pd, la ricostruzione in Emilia Romagna.

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