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Il governo litiga sul commissario in Emilia Romagna, e intanto spunta il nome di Figliuolo

Nel governo si continua a litigare sul commissario straordinario per l’Emilia Romagna: Meloni vuole scegliere con calma, Salvini spinge per nominarlo subito e chiama in causa il generale Figliuolo. Tajani prova a mediare, mentre i governatori di centrodestra appoggiano il collega Bonaccini.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Subito, con calma, senza fretta, quando avremo i soldi. Sulla nomina del commissario straordinario alla ricostruzione in Emilia Romagna, ognuno pensa una cosa diversa. Non tra maggioranza e opposizione però, ma nello stesso governo. La partita si fa sempre più intricata, anche perché dalle dichiarazioni dei protagonisti ormai è evidente che, nel centrodestra, non ci sia accordo su nessun piano. Solo ieri, per dire, Giorgia Meloni ha ribadito che bisogna valutare con calma e scegliere in base alle competenze, mentre Matteo Salvini, poche ore dopo, è intervenuto per sottolineare che prima arriva la nomina e meglio è. Lo stesso leader della Lega lo ha ripetuto più volte, durante diversi incontri istituzionali e non in giornata. Insomma, la linea è chiara: Meloni e Salvini non sono d'accordo sui tempi.

Oggi ci ha provato Antonio Tajani a mediare: il vicepresidente del Consiglio ha detto di vedere bene una persona "che possa dedicarsi a tempo pieno alla questione". Tradotto: non Stefano Bonaccini, nonostante per il governatore dem spingano in primis i presidenti di Regione di centrodestra, da Luca Zaia al forzista Roberto Occhiuto. Poi il ministro ha provato a smorzare i toni: "La scelta non deve essere questa sera". Quanto al profilo, "non ho pregiudizi, vediamo chi è la persona più adatta – ha concluso il ministro degli Esteri – L'importante è fare bene".

Nel frattempo, visto che nel governo i sostenitori di Bonaccini praticamente non esistono, avanza l'ipotesi di un tecnico per il ruolo. E Salvini, citando delle ricostruzioni uscite sui giornali negli ultimi giorni, ha sostanzialmente scoperto le carte sul tecnico che vuole la Lega: il generale Francesco Paolo Figliuolo. Militare, alpino, un'ottima reputazione dopo la gestione della campagna vaccinale della pandemia di Covid. Difficile opporsi a Figliuolo, perciò Salvini ci ha puntato tutto e – di tanti nomi che avrebbe potuto fare ieri – si è lasciato sfuggire proprio il suo. Un semplice apprezzamento, per ora. La trattativa per scegliere il commissario per l'Emilia Romagna continua.

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