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Abolito il superticket sanitario, Speranza: “Da settembre non lo pagherà mai più nessuno”

Il superticket sanitario verrà abolito a partire da settembre. Come ricorda il ministro della Salute, Roberto Speranza, il costo aggiuntive sulle ricette di diagnostica e per le visite specialistiche “non sarà mai più pagato da nessuno nel nostro Paese” proprio a partire dal primo settembre, grazie allo stanziamento di 160 milioni per il 2020.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il superticket sanitario verrà abolito da settembre. Una decisione presa dal Consiglio dei ministri che è andato avanti per tutta la notte e che ha portato all’approvazione del documento programmatico di bilancio. E poi confermata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che aveva chiesto con forza di poter arrivare già nel 2020 alla cancellazione dei dieci euro supplementari da pagare sulle ricette per le prestazioni erogate dal Sistema sanitario nazionale. Per l’abolizione del superticket vengono stanziati 160 milioni per il 2020: da settembre la riduzione del costo su ogni ricetta potrà arrivare, in base alle diverse Regioni, fino a dieci euro.

Negli anni successivi la misura costerà 550 milioni di euro. Nel documento programmatico di bilancio si spiega che “a seconda delle Regioni si può arrivare fino a dieci euro sulle visite specialistiche e prestazioni diagnostiche, senza alcuna riduzione di risorse al settore”. La decisione del Cdm viene salutata con estremo favore da Speranza, che ribadisce alcuni concetti durante il question time alla Camera. “Il superticket dal primo settembre non sarà mai più pagato da nessuno nel nostro Paese”, sottolinea il ministro della Salute.

L'annuncio di Speranza alla Camera

Speranza risponde a un’interrogazione presentata da Liberi e uguali e spiega: “Nella manovra di Bilancio appena approvata c’è la previsione dell’abolizione del superticket, a partire dal primo di settembre. Sono già in bilancio le risorse necessarie per la cancellazione da settembre fino al 31 dicembre e per le annualità successive”. Il ministro ritiene il superticket un “elemento di discriminazione e disuguaglianza, una diga per l’accesso al sistema sanitario: un solo cittadino che non accede al servizio sanitario per ragioni economiche è una sconfitta per lo Stato. La scelta fatta ieri è una vittoria per lo Stato perché diamo modo a tutti di accedere nel pieno rispetto dell’articolo 32 della Costituzione che tutela la salute, le scelte di ieri vanno esattamente in questa direzione”.

Cos’è il superticket sanitario

Il superticket è stato introdotto con la manovra finanziaria del 2011 e rappresenta un costo aggiuntivo – fino a dieci euro – sul ticket regionale. Viene applicato sulle ricette di diagnostica e visite specialistiche ambulatoriali. Alcune Regioni lo applicano a pieno, mentre altre lo fanno pagare in base al reddito. Ancora, ci sono alcuni enti che hanno già deciso di abolirlo: in queste Regioni, quindi, il superticket non si paga. Tra queste ci sono, per esempio, Sardegna e Valle d’Aosta, mentre in Emilia Romagna e Toscana viene applicato con un costo variabile in base al reddito del paziente.

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