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Pesaro, in una scuola non si daranno più i voti agli alunni

In due classi della scuola primaria Chiara Lubich di Pesaro è partito un esperimento pedagogico che prevede che agli alunni non vengano assegnati voti durante l’anno scolastico: “A volte i bambini si identificano con il brutto voto invece di pensare che si tratti di una prestazione andata male. Nostro compito è promuovere la motivazione perché il bambino trovi le condizioni per dare il meglio di sé invece di inseguire il bel voto a tutti i costi”.
A cura di Davide Falcioni
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Andare a scuola senza l'assillo dei voti è il sogno di tutti i bambini: un sogno che si avvererà per 41 alunni delle classi prima A e B  iscritti alla primaria Chiara Lubich dell’Istituto comprensivo Olivieri di Pesaro, dove verrà sperimentato un metodo assolutamente innovativo: "Con la collaborazione dell’Università di Urbino sperimenteremo – ha spiegato il maestro Giulio De Vivo – una valutazione senza pagella di metà anno che possa ingabbiare l’orizzonte di chi per una ragione o per l’altra non ha trovato il modo per dare il meglio di sé. A volte i bambini si identificano con il brutto voto invece di pensare che si tratti di una prestazione andata male. E’ quello che con il progetto ‘Essenza scuola' vogliamo evitare. Nostro compito è promuovere la motivazione perché il bambino trovi le condizioni per dare il meglio di sé invece di inseguire il bel voto a tutti i costi".

La preside dell'istituto Cinzia Biagini in un'intervista al Resto del Carlino ha aggiunto che il nuovo metodo pedagogico "si avvarrà di molta attività laboratoriale e uno sguardo innovativo degli insegnanti sui ragazzi. Per fare questo grazie al sostegno della preside che mi ha preceduto, Anna Scimone, un team di insegnanti di questa scuola ha avviato un progetto sperimentale, seguito dal punto di vista scientifico dalle pedagogiste Berta Martini, Giovanna Marani e Rossella D’Ugo dell’ateneo urbinate". I giovanissimi studenti quindi non avranno la pagella. "Ne avranno due, ma alla fine dell’anno scolastico. Non avranno quella del primo quadrimestre perché sarà sostituita da un colloquio con i genitori".

I papà e le mamme degli alunni non riceveranno giudizi, bensì un'analisi più complessa e un invito ad assecondare i talenti e le vocazioni dei figli. Secondo il professor De Vivo il metodo educativo, già testato negli ultimi tre anni, avrebbe dato ottimi risultati: "Pensiamo agli esercizi di calligrafia che facevamo noi quarantenni di oggi in prima elementare. Allo stesso risultato arriviamo in modo creativo. Abbiamo per esempio un laboratorio di ceramica: la manipolazione dell’argilla e la creazione di figure sostituisce il metodo classico, quello che prima abbiamo definito addestramento, con la penna. Sfruttando il corpo nella sua interezza riusciamo a far lavorare anche la mente".

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