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P4: l’inchiesta su Bisignani, una nuova bomba sull’Italia?

I magistrati si sono affrettati a equiparare la “nuova loggia super-segreta” a quella della P2, che negli anni Settanta contribuì a scrivere uno degli scandali più gravi della politica italiana. Ma è davvero così?
A cura di Biagio Chiariello
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Il dado è tratto. Ora che il caso «P4» è venuto fuori, il polverone innalzatosi, tra 007, banche, confederazioni, istituti pubblici e Tv di Stato, ha ricoperto numerosi personaggi di spicco del nostro paese. A partire dai politici, riportandoci alla mente i fatti di quarant'anni fa. Al centro delle indagini, oltre a Luigi Bisignani (giornalista radiato dall'Albo, ex P2 e condannato a 40 mesi nel processo Enimont, e implicato nell'inchiesta Why Not dell'ex pm De Magistris ed ora agli arresti domiciliari), anche il deputato Pdl Alfonso Papa, che ora rischia di finire dietro le sbarre. E se il premier afferma di non temer nessuno (il riferimento è a Bossi e Pontida, ma la Magistratura calza sempre bene), la rete di cui parla Bisignani, tra ricatti, corruzione e concussione, ha portato incognite e incertezze nel paese e rischia di trasformarsi nell'ennesimo infortunio per il governo.

Non a caso in mattinata si terrà a Palazzo Grazioli un incontro tra lo stesso Berlusconi, Angelino Alfano, Niccolò Ghedini e Gianni Letta. E' su quest'ultimo che nei prossimi giorni si concentreranno gli sforzi dei pm Henry John Woodcock e Francesco Curcio e del procuratore aggiunto Francesco Greco. Peraltro il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio viene citato anche in un'altra inchiesta dello stesso Woodcock, quando questi era a Potenza. Bisignani e Papa scrive il gip, sono accusati di aver rivelato a Letta gli sviluppi dell'inchiesta realizzazione di Centri di detenzione per migranti che vedeva tra gli inquisiti anche Morcone, candidato sindaco per il Pd a Napoli. Spinoso anche il quadro che emerge dalle dichiarazioni di Bisignani in merito al "caro amico" Italo Bocchino, fornitore di tutte le informazioni sulla presente inchiesta napoletana.

Questo è molto altro ancora dovrà essere riferito dagli arrestati al gip nell'ambito degli interrogatori di garanzia nell’inchiesta sulla P4. In realtà sarà il solo Bisignani a parlare visto che Alfonso Papa ha già fatto sapere di voler attendere la pronuncia della commissione della Camera, mentre il carabiniere Enrico La Monica è di fatto irreperibile in Senegal. Intanto è arrivato anche il commento dell'Anm sulla vicenda: "I fatti che emergono dall'inchiesta di Napoli, nei confronti del magistrato in aspettativa per mandato parlamentare, Alfonso Papa, appaiono oggettivamente gravi e inquietanti." C'è da dire che, secondo il gip, il vincolo associativo tra Papa e Bisignani, che poi è legato al capo d'accusa più grave, quello di associazione a delinquere, è venuto a decadere per l'assenza di "indizi sufficientemente gravi".

I magistrati si sono affrettati a equiparare la "nuova loggia super-segreta" a quella della Propaganda Due. E' chiaro che una situazione simile a quella che a partire dagli anni Settanta contribuì a scrivere ad una delle pagine più gravi ed oscure nella storia della politica italiana del Dopoguerra, nonostante i personaggi già noti e le dinamiche già viste, sia difficilmente ripercorribile. Quel che invece rimane, inutile negarlo, è il rapporto infetto e sporco tra la politica, il mondo degli affari e le istituzioni. Questo, sì che non è una novita.

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