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Verso la verifica di governo del 22 giugno: la sicurezza di Berlusconi e il pollice verso di Bossi

Mercoledì prossimo la maggioranza sarà chiamata a fare una verifica parlamentare a seguito della nomina dei nuovi sottosegretari. L’esecutivo arriva all’appuntamento nel peggiore dei modi.
A cura di Alfonso Biondi
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Asse Pdl-Lega

E' fissata per mercoledì 22 giugno la verifica parlamentare chiesta da Giorgio Napolitano a seguito della nomina dei nuovi sottosegretari. Il Presidente Berlusconi prenderà la parola alle ore 11. Al momento non è chiaro se la Camera sarà chiamata a votare sulla questione, anche perché  l'esecutivo non ha ancora deciso se presentare una comunicazione (che comporta una votazione) oppure un'informativa. "Il governo chiederà la fiducia solo se le opposizioni presenteranno loro documenti"- ha dichiarato il capogruppo del Pdl Cicchitto. Qualora fosse necessaria, la votazione dovrebbe svolgersi attorno alle 20, perché dalle 17:30 alle 19:00 si terrebbero le dichiarazioni di voto.

La verifica in questione era stata chiesta dal Capo dello Stato che in una nota del 7 maggio aveva sottolineato come fossero entrati a far parte del Governo "esponenti di gruppi parlamentari diversi rispetto alle componenti della coalizione che si è presentata alle elezioni politiche". Per questo motivo i Presidenti delle Camere e il Presidente del Consiglio avrebbero dovuto valutare "le modalità con le quali investire il Parlamento delle novità intervenute nella maggioranza che sostiene il Governo".

La maggioranza arriva a questa verifica nel peggiore dei modi. Sull'esecutivo pesano non solo la doppia sberla rimediata alle elezioni amministrative e al referendum, ma anche le difficoltà legate al varo di una riforma fiscale- per la quale a detta di Tremonti non ci sono soldi- e la volontà della Lega di sospendere i bombardamenti in Libia.

Oggi, mentre lasciava Montecitorio per recarsi al Consiglio dei Ministri, Umberto Bossi ha fatto il segno del pollice verso ai cronisti che gli chiedevano insistentemente qualcosa sulla sorti del governo. L'ufficio stampa del senatùr s'è poi affrettato a dichiarare che il gesto non si riferiva alla tenuta dell'esecutivo, ma qualcosa in casa Lega sta succedendo. Al contrario del suo alleato, Berlusconi è sembrato come al solito sicuro di sé  e sprezzante del pericolo. A un giornalista di Ballarò che gli ha chiesto cosa lo preoccupasse di più tra i giudici e la tenuto dell'esecutivo ha risposto: "Non ho paura di nessuno, la maggioranza tiene assolutamente".

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