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Omicidio di Renata Rapposelli, blitz in casa del figlio: si cercano farmaci

I carabinieri del Nucleo Investigativo di Ancona e Teramo sono in questo momento a casa di Simone Santoleri per una nuova perquisizione. Si ipotizza che la donna possa essere stata drogata o avvelenata prima che venisse gettata nella scarpata di Tolentino.
A cura di Angela Marino
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I carabinieri del Nucleo Investigativo di Ancona e Teramo sono in questo momento a casa di Simone Santoleri per una nuova perquisizione. Sono alla ricerca di farmaci da comparare con possibili tracce di medicinali che potrebbero emergere dall'autopsia effettuata sul corpo di Renata Rapposelli. Vengono cercate anche lenzuola o tende con cui il corpo di Renata potrebbe essere stato trasportato prima di essere gettato nella scarpata di Tolentino. Gli inquirenti ipotizzano che la pittrice scomparsa lo scorso 9 ottobre dopo una visita a casa dell'ex marito e del figlio a Giulianova (Ancona) e trovata cadavere lo scorso 11 novembre, possa essere stata avvelenata o drogata. Due giorni fa l'auto di proprietà di Simone Santoleri e in uso anche al padre è stata nuovamente sequestrata dai carabinieri.

Sotto accusa per la morte di Renata ci sono Giuseppe e Simone Santoleri, rispettivamente l'ex marito e il figlio della 64enne, entrambi indagati per omicidio in concorso e occultamento di cadavere. I due uomini hanno testimoniato di aver visto Renata la mattina del 9 ottobre e di averla salutata intorno all'una quando Giuseppe si sarebbe diretto in auto con lei al santuario di Loreto, dove la donna avrebbe chiesto di essere accompagnata, salvo poi lasciarla a meta strada, infastidito dall'ennesimo diverbio.

Il giallo della Borsa

La foto di una borsa simile a quella di Renata mostratata a Chi l'ha visto?
La foto di una borsa simile a quella di Renata mostratata a Chi l'ha visto?

Che fine ha fatto la borsa bianca e nera che Renata Rapposelli aveva con sé il giorno in cui è morta? È un altro dei misteri del caso della la pittrice originaria di Chievo. La 64enne aveva con sé un cellulare e le chiavi di casa, entrambi riposti nella grande borsa che il figlio ha descritto alle telecamere di Chi l'ha visto? e durante gli interrogatori con le forze dell'ordine.
Quanto alla borsa, nessuno dei due uomini sa dire dove sia. Nel corso dell'ultima puntata della trasmissione Chi l'ha visto? è stata mostrata una foto in cui Santoleri prende dalle mani di suo padre una borsa bianca e nera. "Non vogliamo dire che sia la borsa di Renata, ci mancherebbe – ha detto la conduttrice Federica Sciarelli – tuttavia vi mostriamo questa foto che ci è stata indicata dai nostri telespettatori". Un altro mistero riguarda il cellulare della vittima e dei suoi presunti assassini: tutti e tre si sono spenti la mattina del 9 ottobre, all'arrivo di Renata alla stazione. Durante l'ultimo interrogatorio Simone Santoleri è rimasto in silenzio, mentre suo padre, che doveva essere interrogato lo scorso 14 novembre è stato ricoverato poche ore prima per una grave intossicazione da farmaci.

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