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Omicidio di Pescara, Alessandro era già morto quando la Cinquecento è stata trovata

L’autopsia ha rivelato che il giovane era già morto da due giorni quando la sua auto è spuntata in piazza Salotto, a Spoltore. L’ipotesi è che l’auto sia stata parcheggiata dall’assassino dopo il delitto per depistare le indagini.
A cura di Angela Marino
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È in quella vistosa Cinquecento di colore rosso la chiave di volta del giallo dell'omicidio di Alessandro Neri, il 28enne di Spoltore trovato cadavere pochi giorni fa in riva al torrente di San Silvestro, nel Pescarese. Alessandro è uscito di casa il pomeriggio di lunedì 5 marzo, diretto a un appuntamento. Dopo aver salutato la madre, si è allontanato a bordo della sua Fiat Cinquecento rossa dalla villetta a Villa Raspa di Spoltòre, non si sa in quale direzione. Quella sera mamma Laura lo chiama a vuoto su cellulare, anche il portafogli è a casa. Dove può essere Alessandro senza soldi con sé? Solo dopo due giorni di ricerche, la mattina di mercoledì 7 marzo,  la Fiat Cinquecento di Alessandro spunta in piazza Salotto, nel centro di Spoltore, parcheggiata senza chiavi davanti all'ingresso di una pizzeria, dove la nota uno dei dipendenti del locale. L'auto, secondo il testimone, si trova lì solo dalla mattina.

Il corpo in riva al torrente

L'indomani, giovedì 8 marzo, il corpo di Alessandro viene trovato nei pressi del Fosso Vallelunga, nella zona di San Silvestro a pochi passi dal cimitero. È seduto con il cappuccio della felpa alzato sulla testa, trapassata da un proiettile, il torace insanguinato da un altro colpo e le gambe distese nel torrente. Secondo il referto dell'autopsia, la morte risale almeno a due giorni prima. Dunque, non è stato Alessandro a condurre l'auto in piazza Salotto, ma il suo assassino o un complice, in un tentativo di depistaggio.  Le indagini dei carabinieri del Comando provinciale di Pescara, al momento, sono orientate all'identificazione del misterioso guidatore della Cinquecento e alla ricerca di eventuali testimoni.

L'esecuzione

Resta ancora ignoto il movente di quei due colpi d'arma da fuoco sparati a distanza ravvicinata, come in un'esecuzione. Un'ipotesi da non escludere, secondo gli investigatori, sarebbe quella del delitto a sfondo familiare. Dalle indagini sulla vita del 29enne sono emersi conflitti legati alle proprietà che riguardano in particolare mamma Laura Lamaletto. Estromessa dall'azienda vitivinicola di famiglia "Il Feuduccio", a Orsogna, aveva deciso di mettere in vendita la villetta di Spoltore per trasferirsi in America. I carabinieri hanno sequestrato nella villa del nonno di Alessandro un’Audi Q5. L'omicidio, potrebbe inserirsi in un contesto di vendette e recriminazioni. "Ale era il mio condottiero – ha detto Laura Lamaletto – continuerà ad esserlo, perché ora è il mio angelo custode":

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