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Sparatoria di Qualiano, Bevilacqua chiede i domiciliari: domani la decisione del Riesame

L’avvocato di Marco Bevilacqua, in carcere per la sparatoria davanti un bar di Qualiano, chiederà ai giudici del Riesame i domiciliari nell’udienza di domani.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Marco Bevilacqua
Marco Bevilacqua

Ha chiesto attraverso i suoi legali di andare ai domiciliari, lasciando così il carcere dove si trova attualmente, Marco Bevilacqua, il 37enne che a Qualiano ha sparato contro quattro giovani all'esterno di un bar nella notte tra il 28 e il 29 maggio. Sarà il tribunale del Riesame, nell'udienza di domani, a decidere: l'avvocato Nunzio Mallardo presenterà la richiesta di sostituire il carcere con gli arresti domiciliari e braccialetto elettronico. Intanto la magistratura continua ad indagare sulla vicenda che ha portato al ferimento dei quattro giovani di Qualiano.

La tesi difensiva

Bevilacqua è nome noto alla giustizia: fu infatti condannato per l'omicidio del suocero, reato per il quale ha scontato 14 anni di reclusione terminati lo scorso anno, quando si trasferì a Qualiano. Proprio alla base di questo trasferimento andrebbe ricercato il contesto, secondo la sua tesi difensiva, nel quale è maturata la sparatoria. Bevilacqua, originario di Torre del Greco, non sarebbe mai stato pienamente "accettato" dalla comunità qualianese proprio per i suoi trascorsi giudiziari. Una mancata accettazione che sarebbe sfociata in due pestaggi, uno lo scorso anno poco dopo il trasferimento ed un secondo una decina di giorni prima della sparatoria. Quest'ultimo gli avrebbe causato una costola incrinata e quindici punti di sutura alla testa.

La ricostruzione della sparatoria

Una tesi che Bevilacqua ha portato davanti ai magistrati fin da subito, spiegando di essere arrivato davanti al bar "Nirvana Spritz" di via Fratelli Rosselli a Qualiano e, temendo proprio un'aggressione simile a quella capitata qualche giorno prima, ha rapinato una guardia giurata della pistola e con quella ha aperto il fuoco non contro i quattro ragazzi, che ha spiegato di non conoscere, ma per terra e senza rendersi conto di averli feriti. Dopo il fermo iniziale, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli Nord Vera Iaselli ha poi convalidato il suo fermo in carcere.

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