Movida violenta a Napoli e provincia, il ministro Piantedosi: “Non solo repressione, ma prevenzione”

È in corso un approfondimento sulla movida violenta a Napoli e provincia, al fine di trovare un modello per arginare il fenomeno. In sostanza queste le parole del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, che in un question time al Senato è intervenuto proprio sul tema dell'ondata di violenza si sta scatenando tra giovani e giovanissimi nei principali luoghi di ritrovo della movida nel capoluogo campano e nel suo hinterland. "Sono in corso specifici approfondimenti per la gestione della movida giovanile che possano costituire modello da estendere alle realtà interessate dal fenomeno" ha dichiarato il ministro.
Secondo Piantedosi, c'è bisogno di un modello che punti non soltanto alla repressione del fenomeno, ma anche e soprattutto alla prevenzione. "L'attività di contrasto, che pur resta essenziale non può basarsi esclusivamente sulla repressione, essendo indispensabile promuovere anche interventi sinergici in chiave di prevenzione" ha dichiarato, ancora, il ministro dell'Interno.
"Aggressioni e violenza tra i giovani estranee alla camorra"
Schiamazzi, ubriachezza, consumo di alcool e stupefacenti, ma anche tante aggressioni caratterizzano la movida di Napoli e provincia. A Chiaia, quartiere della zona cosiddetta "bene" del capoluogo, di recente qualcuno ha anche sparato tra la folla della movida. La violenza, però, secondo Piantedosi non è da attribuire ad ambienti legati alla camorra. Il ministro dell'Interno ha ricordato, poi, che dall'inizio del gennaio del 2022 "sono state assegnate dal ministero dell'Interno alla questura di Napoli complessivamente 53.220 unità di rinforzo delle forze di polizia, a supporto dei dispositivi pianificati dall'autorità provinciale di pubblica sicurezza, ovviamente spalmate per i vari giorni degli interventi".