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“Regalo i miei libri, non voglio che vadano al macero”: il muretto del Vomero diventa scaffale condiviso

La singolare iniziativa di un napoletano: era preoccupato che un domani i suoi libri potessero finire al macero. E li ha regalati ai passanti, lasciandoli sul muretto di una strada del Vomero.
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Lo 'scaffale' dei libri al Vomero / Foto Trenca
Lo ‘scaffale' dei libri al Vomero / Foto Trenca

Vi siete mai chiesti da dove vengono i libri usati delle bancarelle? A volte, è vero, sono resi di libri intonsi, mai venduti. Ma soprattutto si tratta di libri che arrivano da altre mani, libri letti, sottolineati, magari amati oppure – è il caso di alcuni tomi universitari – odiati.

Quando le bancarelle dei librai o di certe edicole hanno volumi stranamente tutti su un determinato argomento – un esempio: l'urbanistica a Napoli, oppure la storia del Regno delle Due Sicilie, potete star certi che arrivano dalla stessa libreria, magari di qualche avida lettrice o lettore passato a miglior vita e il cui patrimonio librario è stato smembrato e rivenduto (o addirittura regalato) per far spazio. Questo se tutto va bene.

Altrimenti per il patrimonio culturale di carta, ai tempi del web, c'è una sola soluzione: il bidone della carta nella raccolta differenziata. Insomma, il macero.

Se ci pensate è quanto meno triste immaginare, in vita, che i propri libri rischiano di fare questa brutta fine. È quest'epilogo che ha voluto evitare un distinto signore vomerese di via Luigia Sanfelice: qualche giorno fa, sul primo muretto della strada cara a Eduardo Scarpetta che lì volle edificare la celebre Villa "La Santarella", quella del motto «Qui rido io» ha collocato di buon mattino una serie di tomi vecchi e meno vecchi, di varia natura.

C'erano libri di filosofia, poesia, storia, ma anche narrativa italiana ed estera. Un vero scaffale condiviso con la città, offerto gratuitamente ai primi arrivati. Dal ‘caffè sospeso‘ al libro sospeso, insomma.

La storia l'ha raccolta un occhio e cuore d'artista. Roberto Trenca, classe '77, chitarrista partenopeo  ha spiegato sui suoi canali social quanto accaduto:

Bellissima iniziativa privata: muretto della strada una fila di libri lasciati lì da un uomo che abita nel palazzo di fronte che ha deciso di liberarsene regalandoli per non mandarli al macero.
Dunque sono lì che aspettano di essere adottati. Bellissimi titoli, storiche edizioni.

Fatevi una passeggiata e andate a prendere un libro ricordando che Nietzsche scriveva «tutti i pensieri veramente grandi sono concepiti camminando».

E in effetti sono bastate poche ore e un tam-tam di quartiere che in questo scorcio di fine agosto in poche ore il patrimonio gentilmente offerto da questo generoso lettore partenopeo – che pare si sia goduto "lo spettacolo" dal balcone di casa – è sparito dal muretto finendo nelle case di altri napoletani. Che, leggendo, ne ricaveranno emozioni e cultura e daranno quindi a quei libri nuova vita.

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