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Gianturco, nuovo rogo al campo rom dell’ex mercato ortofrutticolo: tornano i pompieri

Nuovo rogo scoppiato al campo rom nell’ex mercato ortofrutticolo di Gianturco, già distrutto dalle fiamme il 1 maggio.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Un nuovo rogo è scoppiato al campo rom nell'ex mercato ortofrutticolo di Gianturco, già colpito dall'incendio due settimane fa. Una densa colonna di fumo nero e acre si è levata in cielo, visibile anche a diversi chilometri di distanza. I residenti sono stati costretti a barricarsi in casa, con le finestre chiuse, nonostante il forte caldo, per non respirare. L'incendio è scoppiato nel tardo pomeriggio di ieri. Immediatamente è scattato l'allarme e sono stati avvisati i vigili del fuoco che sono arrivati sul posto con le autobotti. Sul posto anche le forze dell'ordine. "Purtroppo siamo ancora vittime di roghi tossici – commenta Carmine Meloro, ex consigliere della IV Municipalità di Poggioreale e residente della zona – Nonostante gli sforzi e le denunce sembra che non si riesca a risolvere il problema".

"Siamo vicini al mare – commentano i residenti – e potremmo respirare un'aria piacevole e sana, invece dobbiamo respirare nuovamente aria inquinata". "Si ricomincia con i roghi tossici all'interno del vecchio mercato ortofrutticolo", commenta un altro residente. Il grande incendio del 1 maggio ha provocato, secondo l'Arpac, "concentrazioni di diossine e furani superiori alla media". È quanto emerge da monitoraggio nelle prime 24 ore seguite al grosso incendio che ha distrutto il campo rom di Gianturco, nell'ex mercato ortofrutticolo. L'Arpac – Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Campania – era già intervenuta la sera dello scorso 1 maggio per valutare le conseguenze ambientali dell’incendio divampato nel tardo pomeriggio all’interno del sito dell’ex mercato ortofrutticolo. A causa del rogo, dal campo rom sono state sfollate 130 persone, che sono state poi ricollocate in sistemazioni adeguate, anche grazie all'intervento della Curia di Napoli. Cinquanta residenti sono stati trasferiti nella ex scuola Grazia Deledda di Soccavo.

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