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Incendio al campo rom di Gianturco, l’Arpac: inquinamento da diossina nell’aria oltre il limite

L’Arpac: “Rilevato un valore di diossine e furani dispersi in atmosfera superiore a quello di riferimento”
A cura di Pierluigi Frattasi
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"Concentrazioni di diossine e furani superiori alla media". È quanto emerge da monitoraggio dell'Arpac nelle prime 24 ore seguite al grosso incendio che domenica a distrutto il campo rom di Gianturco, nell'ex mercato ortofrutticolo. L'Arpac – Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Campania – era già intervenuta la sera dello scorso 1 maggio per valutare le conseguenze ambientali dell’incendio divampato nel tardo pomeriggio all’interno del sito dell’ex mercato ortofrutticolo.

Oggi sono stati diffusi i risultati delle prime 24 ore di monitoraggio relativo a diossine e furani dispersi in atmosfera, svolto con un campionatore ad alto flusso attivato lo scorso 2 maggio nei pressi del sito dell’incendio. Lo studio ha evidenziato (prime 24 ore) "un valore di concentrazione pari a 0,28 pg/nm3 I-TEQ – picogrammi per normal metro cubo in termini di tossicità totale equivalente – che indica uno scostamento rispetto alle concentrazioni di tossicità equivalente dell’ordine di 0,1 pg/m3 mediamente riscontrabili in ambiente urbano e soggette a grande variabilità, individuate dall’Organizzazione mondiale della sanità. Il valore riscontrato è superiore inoltre a quello di riferimento indicato dalle linee guida del LAI-Germania, pari a 0,15 pg/nm3 I–TEQ, utilizzato correntemente dalla comunità scientifica".

Lunedì sono state sfollate 130 persone che risiedevano nel campo rom. Cinquanta residenti sono stati trasferiti nella ex scuola Grazia Deledda di Soccavo. Il monitoraggio prosegue per verificare l’andamento, nel corso del tempo, delle concentrazioni di tali microinquinanti. In tutto il periodo dall’attivazione del laboratorio mobile nei pressi del Centro direzionale di Napoli (primo pomeriggio del 2 maggio) fino a quando arrivano i dati al momento disponibili (oggi primo pomeriggio), le concentrazioni di ozono, ossidi di azoto e degli altri inquinanti monitorati secondo la normativa vigente in materia di qualità dell’aria ambiente si sono mantenute su valori inferiori ai limiti di legge. Analoghe condizioni sono state riscontrate dalle stazioni fisse di monitoraggio più vicine al luogo dell’incendio, operative continuativamente nell’arco dell’anno, situate a Napoli-Piazza Garibaldi, Napoli-via Argine, Napoli-Ospedale don Bosco.

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