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Audience contro reputazione: lo scontro Rita De Crescenzo – Francesco Borrelli è tutto lì

La tiktoker Rita De Crescenzo non ha compreso che lo scontro con il deputato Francesco Borrelli richiede altro. La reputazione è un processo di lungo periodo.
A cura di Domenico Giordano
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Lo scontro è tutto qui: da un lato l’audience e dall’altro la reputazione. Due condizioni che spesso sulle piattaforme vanno di pari passo, ma che possono anche fragorosamente confliggere.

La polemica a mezzo social e con largo utilizzo di video e reel che vede contrapporsi da un lato la tiktoker Rita De Crescenzo e dall’altro il parlamentare di AVS, Francesco Emilio Borrelli si condensa in questo perimetro, che mette assieme in un solo contesto informativo le due dimensioni del reale e del digitale, senza soluzione di continuità.

Adesso, a prescindere dalla materia del contendere e dalle ragioni di entrambi le parti, lo scontro verbale rimane durissimo e a tratti anche violento, che va avanti a colpi di denunce, di minacce, a volte palesi e altre velate, ma pur sempre minacce rimangono, di precisazioni e allusioni, di annunci di possibili vendette e ritorsioni, dirette o trasversali. Un duello che nasce a mezzo social e che sta risucchiando una notevole attenzione dei follower di entrambi e degli utenti dei social media.

Uno scontro che soddisfa la nostra personale bulimia da voyeurismo, che ci tiene attaccati allo smartphone acefalicamente, ma ci fa perdere di vista il comune denominatore della contrapposizione De Crescenzo e famiglia versus Borrelli e viceversa, quello della legalità. È questo il nucleo originario che ha innescato la rissa digitale e che apre poi alla dicotomia successiva: l’audience contro la reputazione. La prima ha più possibilità di vincere e debordante nel breve periodo, è la misura dell’hype, mentre la seconda, cioè la reputazione, è meno polarizzante ne ma ha le carte in regola per vincere quando si sgonfiano interazioni e visualizzazioni.

A scanso di equivoci, l’audience in questa fase, va pendere l'ago della bilancia a favore di Rita De Crescenzo e della sua narrazione di vittima incolpevole delle arringhe e degli affondi portati da Francesco Emilio Borrelli. Le sue risposte, i suoi video, da sola o in compagnia del figlio Rosario stanno macinando centinaia di migliaia di visualizzazioni e in alcuni casi, anche milioni. Eppure, nonostante questa valanga di views e interazioni, i follower della De Crescenzo non crescono, come segnale di una partigianeria, perché la curiosità non si converte sempre in credibilità.

Rita De Crescenzo non ha compreso che lo scontro con Borrelli richiede altro, non si consuma postando un video ma impone dotarsi di una reputazione che al momento lei non può avere, né tantomeno acquistare con qualche like o condivisioni. La reputazione è un processo di lungo periodo, che richiede coerenza, dentro o fuori i social, che impone sacrifici e gavetta, che si alimenta nel tempo, con rigore e determinazione, che ha un suo linguaggio, una sua forma e un suo stile narrativo. Ecco, forse in questo duello a Francesco Emilio Borrelli mancherà l'audience che riesce a incassare Rita De Crescenzo, ma a quest’ultima difetta la reputazione che invece può mettere in piazza Borrelli.

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Domenico Giordano è spin doctor e consulente di comunicazione politica per Arcadia(www.arcadiacom.it) agenzia di cui è anche amministratore. Collabora con diverse testate giornalistiche sempre sui temi della comunicazionepolitica e delle analisi degli insight social e della rete. È consigliere nazionale dell’AssociazioneItaliana di Comunicazione Politica. Ha pubblicato “De Luca, la comunicazione politica di Vincenzo De Luca da sindaco a social star (Area Blu edizioni 2021) e “Sono un uomo di pace e perfino d’amore” (GrausEdizioni 2022). Da marzo è in libreria con “La Regina della Rete, le origini del successo digitale di Giorgia Meloni” (Graus Edizioni 2023)
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