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Napoli, le comunali e i sogni all’incontrario

Pochi giorni alle elezioni comunali di Napoli: Tanta incertezza sull’esito del voto, ma con ogni probabilità l’ennesima occasione sfumata per una città al collasso nonostante…
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Le ultime ore di una lunga e strana campagna elettorale sono il momento migliore per sbilanciarsi in previsioni, lanciare ipotesi suggestive ed ipotizzare plausibili scenari futuri dopo le amministrative 2011. Ma sono anche il momento per ripensare il percorso con cui si è arrivati alla verifica elettorale ed il clima nel quale i cittadini andranno a votare. Ecco, il nostro "sogno all'incontrario" (la citazione è alle visioni folli ed immaginifiche di un Paolo Rossi d'antan) parte da questa esigenza, dalla voglia di raccontarvi la vita di una città, Napoli, che, tra "mille contraddizioni e mille risorse" (non sappiamo neanche a chi attribuire una simile frase fatta), si appresta a rinnovare l'amministrazione comunale per i prossimi 5 anni.

Ecco, nella città governata per 10 anni da uno dei Sindaci più amati dai propri concittadini e da una maggioranza conciliare responsabile ed omogenea, che fino all'ultimo ha sostenuto gli sforzi del Primo cittadino, la competizione politica è sempre stata accompagnata da grande rispetto e tanta considerazione per le esigenze dei cittadini. Ed è proprio per questo motivo che la scelta dei candidati alla carica di Sindaco è stata difficile e sofferta, con i gruppi politici che sono riusciti ad individuare le figure migliori e più in linea con le aspettative dei rispettivi elettorati. Da una parte c'è stato chi ha preferito rivolgersi direttamente agli elettori, lasciando che fossero loro, in maniera autonoma e trasparente, a scegliere il candidato; dall'altra invece si è preferito puntare su un volto nuovo, lontano da certi ambienti e soprattutto con una comprovata abilità manageriale; da un'altra ancora con grande senso di responsabilità si è scelto di presentare un'alternativa politica, evitando generalizzazioni e pericolosi paragoni; mentre infine tanti altri candidati hanno inteso presentare liste alternative e con progetti innovativi e volti nuovi.

Persino le liste a sostegno sono state interessate da tale volontà palingenetica, con uno slancio ideale che ha portato a candidarsi personalità stimate, professionisti affermati e del tutto svincolate da legami dubbi ed amicizie poco raccomandabili. In un tale contesto anche la campagna elettorale ha visto un pacato confronto fra i candidati, nel rispetto delle regole e della democrazia, con il confronto costruttivo che ha finito col prevalere sullo scontro e la diffamazione, sull'imposizione di modelli aggressivi e sull'utilizzo indiscriminato degli spazi per la propaganda. Così, per la prima volta non abbiamo visto strumentalizzazioni di sorta, nè campagne banali all'insegna del populismo e della mediocrità del messaggio.

Una serie di comportamenti che hanno finito col far si che, in una città tirata a lucido come al solito, la popolazione assistesse alle manifestazioni elettorali con grande spirito di partecipazione e con il massimo rispetto per le differenti posizioni. Del resto, sono in molti ad ipotizzare la volontà di convergenza tra i vari candidati su alcuni punti comuni dei vari innovativi programmi elettorali, alla cui realizzazione hanno contribuito intellettuali indipendenti e spin doctors coerenti e prolifici. La città si appresta così ad andare al voto con "animo sereno e tranquillo", con gli elettori che possono contare sull'affidabilità del sistema democratico nell'esercizio del diritto di scegliere i propri rappresentanti in piena libertà, senza condizionamenti od influenze indebite. Del resto, la classe politica locale sembra matura e notevolmente preparata a superare vecchie contrapposizioni ed il ricambio generazionale non si riduce solo ad una mera cooptazione di giovani "raccomandati" in inutili organismi dirigenti, ma è ormai pratica politica diffusa e meritocratica.

Ecco in sintesi e per immagini (volutamente) semplicistiche, è più o meno questo il quadro della situazione, il panorama d'assieme che si presenta ad un osservatore alla vigilia del test elettorale. In effetti, a ben pensarci, simili condizioni non sono affatto una peculiarità tutta napoletana e non è difficile ritrovare in tante realtà del Belpaese esempi di lineare e trasparente gestione della cosa pubblica, di sereno confronto politico, di costruttività del dibattito elettorale e di rinnovamento sostanziale della classe dirigente. Ecco, a ben guardare si tratta pur sempre di un "sogno all'incontrario", ma direi che non mi sembra poi il caso di sottilizzare…

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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