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Le indagini su Chiara Ferragni assegnate alla Procura di Milano: Cuneo costretta a rinunciare

La Procura generale della Cassazione ha deciso di affidare le indagini su Chiara Ferragni alla Procura di Milano: il procuratore Eugenio Fusco sarà l’unico incaricato a indagare sul pandoro Balocco, sulle uova Dolci-preziosi e sul pupazzo Trudi.
A cura di Giorgia Venturini
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La Procura generale della Cassazione ha deciso di affidare le indagini per truffa aggravata su Chiara Ferragni alla Procura di Milano. La decisione arriva dopo che sia il Procure di Milano che di Cuneo si sono "scontrate" in un conflitto di competenze. La sostituta pg di Cassazione, Mariella De Masellis, deve ancora notificare al procuratore aggiunto di Milano, Eugenio Fusco l'esclusiva delle indagini: la decisione è stata motivata dal fatto che si baserebbe sul luogo in cui sono stati firmati i contratti far Balocco e le società di Ferragni e non sul luogo di "consumazione" del presunto reato.

Fino ad ora entrambe le Procure si sono occupate caso del pandoro "Pink Christmas" della Balocco: Cuneo, rappresentata dal procuratore Onelio Dodero, aveva ritenuto di essere competente perché la sede dell'azienda dolciaria è nella provincia piemontese. L'influencer è indagata anche per la sponsorizzazione alle uova di Pasqua della dolci preziosi e la bambola Trudi. Ed ora tutto andrà avanti sulla scrivania del procuratore milanese Eugenio Fusco.

Cosa cambia ora per Chiara Ferragni

Le due Procure hanno lavorato in parallelo per diversi giorni sapendo però che una delle due sarebbe stata costretta a cedere gli atti e rinunciare al caso. Come prevedono le norme, se non si fosse arrivato a un accorto, ovvero se tutte e due le Procure si fossero ritenute competenti a seguire il caso, avrebbe deciso la Procura generale della Cassazione. E così è stato. Ma cambia qualcosa ora per Chiara Ferragni e Alessandra Balocco, le due imprenditrici indagate per truffa aggravata?

Nel mirino degli accertamenti resta ancora da capire chi ha responsabilità per truffa: Cuneo aveva aperto un fascicolo perché voleva avere la conferma o meno se l'eventuale ingiusto profitto, requisito previsto per la qualificazione del reato di truffa, sia stato realizzato a Fossano, dove ha sede l'azienda dolciaria. Quindi il responsabile di un eventuale reato di truffa sarebbe chi ha incassato i guadagni della vendita del pandoro? Se così fosse Chiara Ferragni avrebbe potuto avere un ruolo marginale. Ora a fare tutte le verifiche del caso resta solo la Procura di Milano.

Lo stesso "disegno criminoso" per pandoro, uova e pupazzo

Intanto si sta procedendo con la liste dei teste da ascoltare. Solo successivamente, se il procuratore Fusco lo riterrà necessario o se Chiara Ferragni chiederà di essere ascoltata, verrà convocata l'influencer. L'imprenditrice digitale dovrà chiarire i casi di Pandoro Balocco, uova di Pasqua di Giochi Preziosi e pupazzo Trudi. Secondo la Procura di Milano per la vendita di tutti questi prodotti Chiara Ferragni avrebbe agito con lo stesso "disegno criminoso": l'imprenditrice avrebbe legato la vendita dei prodotti alla beneficienza quando invece la donazione era stata già fatta prima della campagna promozionale.

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