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Mare Jonio, Palazzotto: “Salvini fa solo propaganda, i porti sono aperti”

Il deputato di Sinistra italiana, Erasmo Palazzotto, conferma a Fanpage.it che il sequestro della nave Mare Jonio, annunciato oggi dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, non è stato notificato all’equipaggio, pur essendo probabile, come già avvenuto in passato. Palazzotto aggiunge: “Salvini alimenta la sua macchina della propaganda e distoglie l’attenzione dal fatto che i porti italiani sono aperti”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il sequestro annunciato dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, della nave Mare Jonio che ha soccorso 30 migranti ed è sbarcata a Lampedusa non è stato notificato all’equipaggio. A confermarlo è il deputato di Sinistra italiana, Erasmo Palazzotto. Contattato da Fanpage.it spiega che “allo stato attuale non è stato notificato niente, ipotizziamo che – come l’altra volta – ci sia un sequestro probatorio verificare come si sono svolti i fatti”. La notifica è infatti arrivata solamente in serata. L’annuncio arrivato oggi dal ministero dell’Interno, quindi, è la conseguenza della “necessità di alimentare la sua macchina della propaganda e distogliere l’attenzione dal fatto che i porti italiani sono aperti”. Proprio in queste ore, peraltro, è in corso lo sbarco di altri 70 migranti, sempre a Lampedusa, soccorsi da una motovedetta della Guardia costiera italiana.

Il sequestro sarebbe un atto dovuto, secondo quanto ipotizza Palazzotto ribadendo che comunque non è stato “notificato nulla”, anche se un sequestro per acquisire le informazioni necessarie è plausibile, trattandosi di una procedura già seguita in passato. “In questo momento – prosegue – la Mare Jonio è a Lampedusa ed è a disposizione dell’autorità giudiziaria”. Per quanto riguarda le verifiche, “non sappiamo esattamente cosa dovranno fare, sappiamo solo che allo stato attuale nessun sequestro è stato notificato”, sottolinea il deputato.

Il punto è che ad annunciare il sequestro oggi è stato il governo e non l’autorità giudiziaria: “È l’autorità giudiziaria che dispone il sequestro, non Salvini. Ora immaginiamo che la magistratura, come la volta scorsa, avrà bisogno della nave per acquisire informazioni e per procedere poi con il dissequestro in modo che possa tornare in mare”.

Le motivazioni che spingono Salvini a fare annunci come quello di oggi, secondo Palazzotto, sono sostanzialmente elettorali: “C’è la necessità di alimentare la sua macchina della propaganda e distogliere l’attenzione dal fatto che i porti italiani sono aperti. Fino a ieri aveva detto porti chiusi, ma ieri ben due navi si sono trovate nella medesima condizione – cioè incrociare nella propria rotta due imbarcazioni in difficoltà – e hanno fatto l’unica cosa da fare, cioè salvare vite come prevedono le norme e il buon senso”. Secondo il deputato di Leu “le cose che dice Salvini sono irrealizzabili, se la nave non avesse fatto il salvataggio sarebbe sotto processo per omissione di soccorso”.

Palazzotto non risparmia critiche a Salvini: “Mi sembra surreale che il ministro Interno preferisse, probabilmente, che quelle 30 persone e una bambina di un anno morissero pur di non approdare in un porto italiano. Non so su quali basi possa permettersi di dire che questo è l’ultimo viaggio della Mare Jonio, non è lui che può disporlo. Nel Paese c’è la legge e anche lui deve sottostare alla legge”. Sulle condizioni dei migranti che sono stati soccorsi dalla Mare Jonio, Palazzotto assicura che non presentano particolari problemi di salute. E precisa che tra le 30 persone ci sono anche “due donne incinte e una bambina di un solo anno”.

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