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Luigi Di Maio ribadisce: “Al boom economico ci credo, è assurdo prendermi in giro”

Luigi Di Maio al boom economico ci crede “tantissimo”: “Io ho il dovere di dire agli italiani come si può rialzare l’economia e credo che con la nuova economia digitale possiamo lanciare il volano per far ricrescere l’economia”, afferma definendo “assurdo” di esser stato preso in giro per le sue dichiarazioni.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, al boom economico ci crede. Lo dice convinto e conferma il suo ottimismo per il futuro dell’economia italiana durante la registrazione della puntata di Di Martedì che andrà in onda questa sera su La7. “Il boom economico? Io ci credo tantissimo. Siamo in una fase difficile per l'economia europea perché mentre gli Usa e la Cina fanno grandi investimenti noi ci siamo chiusi nelle politiche dello zero virgola e come Ue abbiamo perso l'occasione delle nuove tecnologie. Io ho il dovere di dire agli italiani come si può rialzare l'economia e credo che con la nuova economia digitale possiamo lanciare il volano per far ricrescere l'economia”. E non risparmia una polemica: “Mi hanno preso in giro tutti, ma è veramente assurdo”.

Per Di Maio può esserci davvero un nuovo boom economico, come sottolineato in un altro passaggio dell’intervista, pur rifiutando un paragone con i ‘ristoranti pieni’ di Berlusconi o con Renzi: “Io non volevo mettere di buon umore nessuno. Non dico che dobbiamo guardare al positivo anzi, io ogni giorno guardo ai problemi del Paese, come la burocrazia, la povertà, la mancanza di lavoro”. Per quanto riguarda le prospettive di crescita, Di Maio afferma: “Fuori dal governo c’è chi prevede un +1%, che mi pare un obiettivo verosimile, l'Ocse dice 0,9% e, anche se dovesse finire qui, troveremo i soldi per coprire quello 0,1%”.

Di Maio parla di Salvini e risponde anche lui alla polemica sulle divise delle forze dell’ordine indossate dal ministro dell’Interno: “A me interessa se assume più poliziotti e lo sta facendo. Le giacche se le mette per identificarsi coi corpi che dirige. Se non costituisce reato si metta quello che vuole, l'importante è la decenza pubblica”. E sul suo rapporto con lo stesso Salvini e con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, assicura: “In 8 mesi non abbiamo litigato, ci sono idee diverse perché siamo due partiti diversi”.

Il ritorno di Alessandro Di Battista

Di Maio è andato ieri a Strasburgo con Alessandro Di Battista, lanciando la campagna elettorale del M5s in vista delle elezioni europee. Il capo politico del M5s precisa che Di Battista “non ha incarichi e sta mandando avanti come un'attivista la campagna elettorale delle europee. Veniamo da anni in cui in cui si utilizzavano i fondi pubblici per fare le campagne elettorali… Alessandro porta avanti una campagna elettorale gratuitamente, sarebbe una vergogna questa?”. E sul viaggio dei due Di Maio aggiunge: “Ieri siamo andati a Strasburgo per dire che di Parlamento ne basta uno, quello di Strasburgo è uno spreco di denaro pubblico. Per noi, dopo le prossime europee, questa roba si taglia”. Infine, una risposta a Romano Prodi, secondo cui non si dovrebbe perdere un giorno in macchina quando si governa: “Loro hanno perso 30 anni”, replica.

Il decreto su reddito di cittadinanza e quota 100

Di Maio si sofferma anche sul decreto che nei prossimi giorni verrà approvato in Consiglio dei ministri, con le regole di reddito di cittadinanza e quota 100. Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, sostiene: “Secondo me la prima offerta di lavoro, sotto i cento chilometri, verrà accettata. Perché se la rifiuta, mi fa pensare che il beneficiario del reddito di cittadinanza sta lavorando in nero, e scatta subito il controllo della Gdf e dell'Ispettorato nazionale; se la rifiuta perché non crede in quella proposta la seconda è entro i 250 km, la terza in tutta Italia, quindi gli conviene accettare la prima. Quindi il reddito di cittadinanza è anche uno strumento di emersione”. Per quanto riguarda la quota 100, secondo Di Maio è una “norma per i giovani: se ci fossero per 100 pensionati 50 posti nuovi di lavoro che si liberano comunque stiamo parlando di 300mila posti che si liberano”.

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