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L’Italia potrebbe ospitare nel 2020 la Cop26 sul clima: 90mila firme consegnate al ministro Costa

Un’iniziativa di Alfonso Pecoraro Scanio per al Governo italiano di impegnarsi a sostenere la candidatura dell’Italia quale Paese ospitante della COP26 nel 2020: una petizione con quasi 90mila firme raccolte a partire dallo scorso martedì è stata consegnata nelle mani del ministro dell’Ambiente Sergio Costa.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'ex ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione Univerde ha lanciato nei giorni scorsi una petizione su Change.org, consegnando nelle mani del ministro Sergio Costa le firme raccolte in meno di una settimana, che sfiorano le 90mila adesioni. Scopo della petizione è la richiesta al Governo italiano di impegnarsi a sostenere la candidatura dell'Italia come Paese ospitante della Cop26 nel 2020.

"Abbiamo ricevuto con piacere le prime 30 mila firme per sostenere la candidatura italiana alla Cop26, ma non abbiamo ancora deciso – ha commentato il ministro Costa pochi giorni fa durante l'incontro che si è svolto nel suo dicastero – Avemmo l'onore come Italia di ospitare una Cop sul clima 15 anni fa, sarebbe bello poterlo fare nuovamente, ma è vero anche che gli Stati che hanno ratificato la Convenzione sul clima sono 196. Affronteremo l'argomento con il premier Conte per valutare se sussistono le condizioni per ospitare questo importante evento internazionale".

Nel testo della proposta online vien spiegato che Cop26 nel 2020 "potrebbe essere davvero una delle ultime occasioni per decidere misure efficaci e misurabili per contenere l'aumento della temperatura entro 1,5 gradi centigradi e scongiurare conseguenze gravissime. L'Italia può raccogliere la leadership in tale battaglia con un suo contributo importante concreto insieme all'Unione europea". 

Intanto per il summit Onu sul clima Cop24 è arrivato oggi anche il ministro Sergio Costa, che resterà a Katowice, in Polonia, fino al 13 dicembre. Così è entrata nel vivo la fase conclusiva dei lavori con l'arrivo dei ministri che dovranno concordare un regolamento per l'attuazione degli obiettivi climatici. Sono cominciati dunque i colloqui dedicati agli obiettivi climatici dei singoli Paesi e agli aiuti finanziari per i Paesi in via di sviluppo. Nella scorsa settimana, i delegati di quasi 200 Stati sono stati impegnati nei colloqui sul clima, che hanno come obiettivo l'integrazione delle regole per il finanziamento e l'attuazione dell'accordo di Parigi del 2015, che fornisce uno schema per i Paesi che si impegneranno a limitare il riscaldamento della Terra tra 1,5 e 2 C°. La maggior parte degli sforzi per prevenire il riscaldamento del pianeta riguarda il blocco delle emissioni di gas serra.

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