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Libia, i ribelli retrocedono. Gheddafi agli alleati: “Siete come Hitler”

In Libia continuano i combattimenti tra i ribelli, aiutati dagli alleati, e le forze del regime in una guerra dall’esito tutt’altro che scontato. Intanto Gheddafi denuncia le forze internazionali per lo sterminio del popolo libico e paragonandole ad Hitler.
A cura di Cristian Basile
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ribelli gheddafi

Le forze leali al leader libico, Mu'ammar Gheddafi, hanno respinto stanotte i ribelli che cercavano di entrare a Sirte attraverso una strada situata ad est della città, costringendoli a retrocedere fino a Bin Yauad, secondo quanto hanno informato fonti vicine agli oppositori. Nel frattempo l'esercito statunitense ha attaccato tre navi libiche, tra le quali una nave guardacosta che da giorni sparava indiscriminatamente contro le barche a Misurata. L'azione militare si è svolta contro la nave Vittoria e contro altre due imbarcazioni più piccole, una delle quali è stata distrutta mentre l'altra è stata abbandonata dal suo equipaggio.

La situazione in Libia resta comunque molto instabile e confusa: i ribelli sono riusciti ad avanzare lungo la linea costiera verso l'ovest del paese, aiutati dai bombardamenti degli alleati, ma hanno dovuto fare i conti con una forte resistenza da parte delle forze del regime. Da parte sua Gheddafi oggi ha chiesto alla coalizione internazionale di cessare "l'aggressione selvaggia" contro la Libia insistendo ancora una volta che quello che sta accadendo nel suo paese non è altro che una "lotta contro Al Qaeda".

In una lettera diffusa dall'agenzia libica, Jana, destinata al vertice delle "grandi" (vertice dal quale è stata esclusa l'Italia), Gheddafi ha assicurato che gli alleati stanno "sterminando" il popolo libico. Il colonnello ha paragonato le azioni della coalizione internazionale "all'invasione dell'Europa da parte di Hitler". La battaglia per conquistare Sirte, intanto, continua. Questa città strategica del centro del Paese ed emblematica per aver dato i natali a Gheddafi, è una delle roccaforti del regime ed i ribelli hanno ammesso che sarà particolarmente difficile conquistarla perchè i suoi abitanti appoggiano il dittatore. La conquista di Sirte aprirebbe la strada verso Misurata, città di 300.000 abitanti che sta subendo un violento assedio da parte delle forze del regime, e da lì a Tripoli.

L'impressione è che, comunque, nonostante l’aiuto degli alleati e la conseguente avanzata dei ribelli, l'esito della guerra in Libia sia tutt'altro che scontato ed i combattimenti sembrano destinati a continuare a lungo ed a lasciare sul campo altre centinaia di vittime tra militari e civili.

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