192 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Le fake news potrebbero essere utilizzate per destabilizzare le elezioni: l’allarme del New York Times

Secondo il quotidiano statunitense New York Times, le fake news potrebbero essere utilizzate per destabilizzare le elezioni politiche italiane del 2018 e contibuire a sovvertirne il risultato finale. Sul banco degli imputati, stando a un’analisi condotta dall’esperto di cybersecurity Andrea Stroppa, ci sarebbe un articolato sistema di siti satellite che promuovo movimenti populisti come il Movimento 5 Stelle e la Lega Nord di Matteo Salvini.
A cura di Charlotte Matteini
192 CONDIVISIONI
Immagine

La lotta per la verità e contro le fake news, questo il tema principale affrontato nel corso dell'ottava edizione della Leopolda dal segretario del Pd, Matteo Renzi. In seguito alla diffusione dell'ennesima fake news politica, che questa volta ha visto come protagoniste la presidente della Camera Laura Boldrini e il sottosegretario Maria Elena Boschi, accusate di aver partecipato a un inesistente funerale del "capo dei capi" Totò Riina, il tema delle fake news torna al centro del dibattito politco. Secondo un recente articolo pubblicato dal New York Times, le fake news verranno utilizzate per destabilizzare le elezioni politiche del 2018 in Italia. Esattamente come successo lo scorso anno durante la campagna elettorale americana che nel novembre 2016 è culminata con l'incoronazione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti d'America, le cosiddette "bufale" sono sul banco degli imputati.

Secondo l'editorialista del Nyt Jason Horowitz, “in un’atmosfera globale gravida di sospetti di interferenze russe nelle elezioni Usa, Francia e Germania, così come sul referendum sulla Brexit e l’indipendenza catalana, molti analisti considerano l’Italia l’anello debole in una sempre più vulnerabile Unione Europea”. Sempre secondo il New York Times, alla richiesta di innalzare i controlli in vista delle elezioni politiche italiane della prossima primavera, i “rappresentanti di Facebook hanno spiegato a dei funzionari italiani che starebbero pensando di schierare una task-force italiana di fact-checkers per affrontare il problema delle fake news qui". La dichiarazione, però, sembra non essere stata confermata ufficialmente da Facebook.

Nel corso dell'editoriale, Horowitz cita un rapporto curato da Andrea Stroppa, esperto di cybersecurity e ricercatore “ghost data”. Secondo Stroppa  ci sarebbe “una connessione tra siti apparentemente non collegati che promuovono movimenti populisti contro Renzi ed il governo di centro-sinistra". Per esempio, la pagina web ufficiale di un movimento filo-leghista, condividerebbe i codici Adsense di Google con una pagina di propaganda di prorietà di un fan del Movimento 5 Stelle. Questi codici sono condivisi da una serie di siti, alcuni dei quali dedicati alla diffusione di teorie complottiste, che attaccano Renzi e inviano un chiaro messaggio di sostegno filo-russo e filo putiniano, ad esempio “IoStoConPutin.info” e “Mondolibero.org”. "Questi siti condividono lo stesso codice identificativo assegnato da Google Analytics, che monitora la quantità di traffico sui singoli siti, così come AdSense, che assegna una valore alla pubblicità pubblicata su ogni singolo sito", spiega Nyt.

Secondo il New York Times, di solito i webmaster utilizzano uno stesso codice per poter monitorare attraverso un solo strumento tutti i siti di loro proprietà o quelli ai quali lavorano, mentre Adsense unico viene utilizzato su più siti facenti capo alla stessa proprietà per far "girare" la stessa pubblicità in ogni portale. Un portavoce dei 5 Stelle ha dichiarato al quotidiano statunitense che la pagina web citata nell'articolo, quella che condivide i codici, "non è un sito ufficiale e potrebbe essere stata realizzata da attivisti indipendenti”. "Francesco Zichieri, responsabile della pagina web Noi con Salvini, si è dimostrato legittimamente sbigottito nel venire a conoscenza del fatto che i codici del suo sito sono condivisi con un portale che promuove i 5 Stelle”, spiega il quotidiano.

Infine, il Nyt ha ricordato che il partito di Salvini solo pochi mesi fa ha “firmato un accordo di cooperazione a marzo con il partito Russia Unita di Vladimir Putin e che il Movimento 5 Stelle ha spesso ospitato su siti a loro collegati “propaganda anti-Renzi proveniente da testate russe come Sputnick e Russia Today”.

192 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views