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Opinioni

La “verità” sulla restituzione del bonus degli 80 euro

I calcoli definitivi sulla “restituzione” del bonus degli 80 euro, che riguarda 1,45 milioni di italiani. E c’è anche chi non lo ha avuto ma ha diritto a chiederlo…
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Nei giorni scorsi, il dibattito politico è stato praticamente monopolizzato dalla polemica sulla “restituzione del bonus degli 80 euro da parte di oltre 1,5 milioni di italiani”. M5S, Forza Italia e Lega Nord hanno attaccato ad alzo zero il Governo, reo di aver “mentito” agli italiani e costretto centinaia di migliaia di persone a restituire somme consistenti o addirittura l’intero importo annuale del bonus.

Così scriveva Luigi Di Maio, in un pezzo ripreso dal blog di Beppe Grillo: "Lavoratori precari, spesso giovanissimi, che hanno guadagnato meno di 8.000 euro in un anno si sono visti sfilare all’improvviso dallo stipendio quasi 1000 euro tutti in una volta".

Come vi abbiamo spiegato sin da subito, la realtà dei fatti è molto più articolata e mal si presta a eccessive semplificazioni. La normativa non è mai cambiata, dal decreto 66 del 2014 e stabiliva i requisiti per l’accesso al bonus di 80 euro:

  • il possesso di una determinata tipologia di reddito (da lavoro dipendente, ma non solo);
  • imposta lorda calcolata sul reddito superiore alla detrazione per lavoro dipendente;
  • reddito complessivo non superiore 24.000 euro per la misura piena del bonus di 960 euro, o fino a 26.000 euro per le misure parziali del bonus.

Nel caso in cui non si lavori per l’intero anno, il limite minimo (8.174 euro) decresce. Ricordiamo poi che il reddito da considerarsi è pari a quello complessivo Irpef, dunque con eventuali maggiorazioni e detrazioni e non necessariamente identico al salario percepito nel corso dell’anno.

Il problema “restituzione” deriva essenzialmente dall’impossibilità di determinare con precisione quale sarà il reddito alla fine dell’anno. Cifra finale che è chiara solo con la dichiarazione dei redditi, che appunto serve a “riequilibrare” la situazione fiscale dei cittadini. Dunque, tecnicamente non si tratta di una anomalia o di un esito imprevisto della misura.

È chiaro, però, che a contare sono le “dimensioni” del fenomeno. Se cioè fosse fondata la ricostruzione per cui “1,5 milioni di italiani dovranno restituire quasi mille euro”, incluso chi guadagna meno di 8mila euro l’anno, allora ci troveremmo di fronte a un pasticcio clamoroso del Governo. Ma è realmente così?

Un calcolo definitivo lo hanno fatto Massimo Baldini e Simone Pellegrino su LaVoce.info.

In sintesi:

  • 340mila persone con reddito inferiore a 7500 euro devono restituire in media 161 euro
  • 660mila persone con reddito compreso fra 7500 e 26000 euro devono ridare indietro in media 120 euro
  • 450mila persone con reddito superiore ai 26mila euro lordi devono restituire in media 415 euro

Accanto a questa platea, ce n’è un’altra altrettanto consistente: 1,62 milioni di persone che non hanno avuto il bonus ma che hanno diritto a chiedere un rimborso in sede di dichiarazione dei redditi. La tabella è piuttosto eloquente:

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Anche considerando il valore assoluto, dunque, la quota maggiore da restituire spetta a chi ha reddito superiore ai 26mila euro: l'esborso medio sarà di 415 euro. Anche per i redditi sotto la sogli di incapienza, poi, bisogna considerare che l'esenzione dall'Irpef, dunque il rimborso, va a compensare la restituzione del bonus, limitando in maniera consistente la "beffa" degli 80 euro.

Giusto, sbagliato? Considerazioni che hanno poco senso, almeno finché passa una ricostruzione dei fatti non rispondente al vero.

PS: Chi scrive ritiene condivisibile la lettura dei ricercatori de LaVoce, secondo cui "il bonus è una misura ambigua perché è nato come strumento per ridurre il costo del lavoro, ma è stato anche presentato come trasferimento a favore dei lavoratori più poveri, mentre in effetti va soprattutto alle famiglie a reddito medio" e, allo stesso modo, la "proposta" di Seminerio sui "dieci miliardi che andavano spesi per ridisegnare la curva d’imposta, rendendola meno assurdamente ripida nel tratto tra 15 e 28 mila euro, agendo sulle detrazioni con valenza erga omnes". Ma questo, evidentemente, è un altro discorso.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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