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La lettera del piccolo Alex: “Sto bene, avete fatto una magia, ora aiutate gli altri bimbi”

La terrea di ringraziamento pubblicata sui social dai genitori del piccolo Alessandro Maria Montresor e scritta come se a parlare fosse lo stesso bimbo. “Non mi stancherò mai di ringraziarvi per l’amore sconfinato della vostra scelta coscienziosa di iscrivervi al registro dei donatori di midollo osseo” si legge nella missiva che aggiunge: “Vi prego, non lasciate infrangere questo maremoto sullo scoglio dell’indifferenza, ma sostenete la sua onda d’urto per alimentare le speranze di guarigione di altri malati, molti in età pediatrica come me” scrive.
A cura di Antonio Palma
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"Ho combattuto come un guerriero, mi sono aggrappato alla vita con tutte le mie forze, così come giorno dopo giorno lo stanno facendo tanti altri bambini e malati che impavidi stanno combattendo battaglie estenuanti. Credo di essere stato anche un po’ fortunato, ho incontrato medici formidabili, sono stato curato in un centro d’eccellenza, e sono guarito; ma inevitabilmente il mio pensiero va a tutti quei bimbi, meno fortunati di me, che purtroppo non ce l’hanno fatta. E le mie preghiere rivolte ai loro genitori affinché possano trovare la forza di andare avanti", è la lettera di ringraziamento pubblicata sui social dai genitori del piccolo Alessandro Maria Montresor e scritta come se a parlare fosse lo stesso bimbo affetto da una malattia genetica rara che dopo una lunga battaglia, nell'aprile scorso è stato dichiarato finalmente guarito.

La sua storia aveva commosso l'Italia e scatenato una campagna e una mobilitazione forse senza pari per un caso simile nel nostro Paese. Dopo che i genitori avevano lanciato un appello per trovare un donatore compatibile per il trapianto, infatti, si era scatenata una gara di solidarietà e da nord a sud a migliaia di sono sottoposto ai prelievi di sangue per testare la propria compatibilità. Alla fine non si era riuscito a trovare un donatore completamente compatibile e si è proceduto a un trapianto di midollo da genitore, tecnica più difficile ma che è risultata comunque efficace e vincente anche grazie a un procedimento innovativo messo a punto dall’Ospedale Bambino Gesù di Roma.

Una solidarietà che i genitori del bimbo non hanno certo dimenticato e con una lettera pubblica di ringraziamento chiedono ora di metterla disposizione di tutti gli altri piccoli malati che magari hanno avuto meno visibilità. "Non mi stancherò mai di ringraziarvi per l’amore sconfinato della vostra scelta coscienziosa di iscrivervi al registro dei donatori di midollo osseo, che sta donando a tanti altri bambini, e malati, un’altra occasione. Vi prego, non lasciate infrangere questo maremoto sullo scoglio dell’indifferenza, ma sostenete la sua onda d’urto per alimentare le speranze di guarigione di altri malati, molti in età pediatrica come me" si legge infatti nella lettera che prosegue: "Io sono riuscito a compiere due anni perché papà mi ha donato le sue cellule staminali emopoietiche, e mi ha pure raccontato che è stato davvero molto semplice. Poi i medici dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù hanno fatto la magia e mi hanno salvato. Ed oggi sono qua a confessarvi che è di gran lunga più pauroso aver bisogno di un trapianto di cellule staminali emopoietiche non avendo un donatore compatibile disponibile, rispetto alla paura di un ago o di un intervento in anestesia locale per il prelievo delle cellule staminali"

"Quindi non aspettate, uno di voi potrebbe esser il super eroe di qualcuno bisognoso di aiuto, così come il mio papà lo è stato e lo è per me!!! Non vivete col rimpianto di non averlo fatto, però dall’altro lato non perdete troppo tempo perché non è bello far aspettare i propri gemelli “genetici”… e sopratutto non vi tirate indietro qualora abbiate la gioia di essere chiamati a donare!!!" esorta i piccolo  Alessandro Maria, concludendo: "Voi siete stati e resterete l’emozione più bella ed indescrivibile della mia vita".

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