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Ius soli, news sulla riforma della cittadinanza

Ius soli, Conte rilancia la questione: “Non è nel contratto, ma spero in una riflessione”

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, riapre il tema dello ius soli, rilanciando la possibilità di una riflessione sul tema anche in sede parlamentare: la questione ius soli “non è nel contratto di governo, ma auspico che si avvii nel Paese, nelle sedi opportune, una riflessione serena”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il dibattito sullo ius soli non è sepolto. Anzi, a riaprirlo è il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Che, parlando durante l’incontro con i giovani ad Assisi, spiega che il tema “non è nel contratto di governo, ma auspico che si avvii nel Paese, nelle sedi opportune, una riflessione serena”. Secondo Conte, dunque, “si può valutare la nascita sul territorio italiano che sia però collegata ad un percorso di integrazione serio”, che preveda anche “la conoscenza della nostra cultura” e la condivisione di “valori comuni”.

Il tema dello ius soli era stato riaperto in seguito alla discussione sulla cittadinanza a Ramy, il ragazzino egiziano che insieme ad alcuni suoi compagni ha chiamato i soccorsi salvando i 51 studenti sul bus dirottato a San Donato Milanese. Con la volontà di parte della sinistra di ridiscutere il tema e una immediata chiusura prima da parte di Luigi Di Maio e poi dallo stesso Conte. Che oggi, però, sembra cambiare idea.  “Lo ius soli – precisa il presidente del Consiglio – apre la prospettiva di concedere la cittadinanza anche in base al fatto di nascere sul territorio italiano. Un criterio che di per sé non vale molto, perché è ovvio che nascere sul territorio può essere anche una mera occasione geografica”.

Secondo Conte, dunque, “occorre qualcosa di più, occorre quello che è mancato in Italia, perché quella politica degli anni scorsi dove abbiamo avuto degli sbarchi incontrollati ci ha impedito di elaborare una politica di integrazione”. Per il presidente del Consiglio l’accoglienza indiscriminata “è uguale a non accoglienza, mancata integrazione, e questo fa male perché crea paura, diffidenza verso chi arriva. Allora oggi dobbiamo lavorare sull'integrazione”. Conte parla ancora del contratto di governo, su cui è nato l’esecutivo, definendolo “molto solenne e meticoloso”, ma ricordando che non comprende il tema dello ius soli. In ogni caso, l’augurio di Conte è quello di aprire un “dialogo nelle sedi opportune, in questo caso parlamentare” sul tema, per una “riflessione serena dove non ci siano reazioni emotive”.

Di Maio: ‘Conte esprime sensibilità personale'

Sulle parole di Conte interviene il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio: "Non comprendo tutto questo trambusto dietro le dichiarazioni del presidente del Consiglio. Conte ha specificato che lo ius soli non è nell'agenda di governo. E lo ribadisco: non è nell'agenda del governo e non sarà dunque una misura che questo governo discuterà, anche perché c'è già una normativa in Italia che regola la cittadinanza. La riflessione auspicata dal presidente riguarda una sua sensibilità. Legittima, per carità, ma personale".

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