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Luigi Di Maio: “Lo ius soli non è nell’agenda di questo governo”

Il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio rilancia la proposta di concedere la cittadinanza italiana “al bambino di origine egiziana che ha chiamato i soccorsi” e ha contribuito a sventare l’attentato di San Donato Milanese. Ma conferma: niente ius soli, non è tra i punti dell’agenda di governo.
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A cura di Redazione
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Torna a parlare il vicepresidente del Consiglio e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico nel corso della trasmissione di RaiTre Agorà, al centro della quale vi era ancora l’attentato di San Donato Milanese, con la strage evitata grazie all’operato dei carabinieri e alle segnalazioni di alcuni bambini presenti sul bus dirottato da Ouesseynou Sy. Luigi Di Maio, dunque, rilancia la proposta di conferire la cittadinanza italiana a Rami, lo studente di nazionalità egiziana che è riuscito ad allertare i soccorsi e ha contribuito in maniera determinante a evitare una strage. Nessuna apertura, invece, alla legge sullo ius soli, naufragata nella scorsa legislatura anche a causa del cambio di linea improvviso proprio del Movimento 5 Stelle.

Spiega il leader 5 Stelle, anticipando quella che potrebbe essere una deliberazione dell'intero governo: “È giusto dare la cittadinanza al bambino di origine egiziana che ha chiamato i soccorsi, ma la legge sullo ius soli non è nel contratto né nell’agenda di questo governo”. Sull’immigrazione si gioca una partita fondamentale, argomenta Di Maio, spiegando come l’Italia sia diventata “il palcoscenico” d’Europa, con tutte le complessità che ciò comporta, ma rivendicando anche tutte le scelte fatte dal governo e in particolare dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. E sul controverso caso della Mare Jonio ribadisce come sia stato giusto il blocco della nave: “Un potere dello Stato, la magistratura, ha riconosciuto che c'erano le condizioni per sequestrare l'imbarcazione”.

Di Maio, nel merito dell’attacco spiega poi quali saranno gli interventi che l'esecutivo intende approntare: “Ci muoveremo sulla prevenzione, non solo sulla repressione, abbiamo un progetto di sicurezza nazionale che sarà presentato a breve e che verte sulla messa in rete dei ministeri degli Interni, della Difesa e dei Trasporti con i nostri servizi della sicurezza”.

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