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Al Senato la proposta di una commissione d’inchiesta sul femminicidio

Il testo è a prima firma di Valeria Fedeli, sottoscritto poi anche da forze dell’opposizione. L’organismo sarà monocamerale, avrà durata di un anno e sarà composto da venti senatori. Il suo compito sarà quello di svolgere indagini sul fenomeno dei femmincidi in Italia, esaminandone caratteristiche, cause e dimensioni.
A cura di Claudia Torrisi
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Una commissione d'inchiesta sul femminicidio e sulla violenza di genere. È quanto contenuto in una proposta licenziata dalla commissione Affari costituzionali del Senato, che, secondo quanto deciso dalla conferenza dei capigruppo, arriva adesso all'esame di Palazzo Madama. Il testo è a prima firma di Valeria Fedeli – adesso ministra dell'Istruzione – sottoscritto poi anche da forze dell'opposizione.

L'organismo sarà monocamerale, avrà durata di un anno e sarà composto da venti senatori, nominati dal presidente di Palazzo Madama. Il suo compito sarà quello di svolgere indagini sul fenomeno dei femmincidi in Italia, esaminandone caratteristiche, cause e dimensioni. Nello specifico, la commissione dovrà:

a)svolgere indagini sulle reali dimensioni, condizioni, qualità e cause del femminicidio e, piu in generale, di ogni forma diviolenza di genere;

b)monitorare la concreta attuazionedella Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, fatta a Istambul l’11 maggio 2001 e ratificata ai sensi della legge 27 giugno 2013, n. 77, e di ogni altro accordo sovranazionale e internazionale in materia, nonché della legislazione nazionale ispirata agli stessi principi, con particolare riguardo al decreto legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119;

c)accertare le possibili incongruita e carenze della normativa vigente rispetto al fine di tutelare la vittima della violenza e gli eventuali minori coinvolti;

d)analizzare gli episodi di femminicidio, verificatisi a partire dal 2011, per accertare se siano riscontrabili comportamenti ricorrenti, valutabili sul piano statistico, allo scopo di orientare l’azione di prevenzione;

e)accertare il livello di attenzione e lacapacita d’intervento delle autorità e delle pubbliche amministrazioni, centrali e periferiche, competenti a svolgere attività di prevenzione e di assistenza;

f)proporre soluzioni di carattere legislativo e amministrativo al fine di realizzare lapiu`adeguata prevenzione e il più efficace contrasto del femminicidio e, più in generale, di ogni forma di violenza di genere, nonché di tutelare la vittima della violenza e gli eventuali minori coinvolti.

La commissione avrà gli stessi poteri e delle stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria – ad esempio l'obbligo di segreto sugli atti.

Secondo la senatrice Pd Lucrezia Ricchiuti, componente della commissione finanze e tesoro del Senato, la commissione può servire anche per "verificare le possibili lacune della normativa nonché l’effettiva destinazione delle risorse per le strutture che contrastano la violenza di genere", nonché essere una spinta per procedere speditamente all’approvazione della proposta di legge "riguardo l’introduzione dell’educazione di genere nelle attività didattiche delle scuole e nel sistema nazionale di istruzione".

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