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Il Papa “addolorato” per il suo maggiordomo. Gabriele in camera di sicurezza

Il maggiordomo di Benedetto XVI, Paolo Gabriele, è in stato d’arresto ed è stato trasferito in una camera di sicurezza del Vaticano in attesa del processo. Il suo confessore: “Un persona innamorata della Chiesa e devota al Papa”.
A cura di Susanna Picone
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Il maggiordomo di Benedetto XVI, Paolo Gabriele, è in stato d’arresto ed è stato trasferito in una camera di sicurezza del Vaticano in attesa del processo. Il suo confessore: “Un persona innamorata della Chiesa e devota al Papa”.

La notizia che, secondo quanto riferisce una fonte vicina a Papa Benedetto XVI, avrebbe “colpito e addolorato” sua santità è quella dell’arresto di Paolo Gabriele, il maggiordomo del Papa considerato il “corvo” del Vaticano, la persona cioè che avrebbe diffuso i documenti riservati fuoriusciti dalla Santa Sede. Il Pontefice, informato dei fatti, avrebbe dunque mostrato la sua partecipazione per “una vicenda dolorosa” e chiaramente oggi, al suo fianco sulla papamobile in piazza San Pietro, compariva un altro collaboratore. Inoltre stamane, seppur indirettamente, il Papa ha commentato l’accaduto rivolgendo ai 50mila aderenti al Rinnovamento nello Spirito delle parole del Vangelo da sempre considerate una promessa di Gesù alla Chiesa: “Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia”. Sulle indagini c’è grande riserbo, la stessa ipotesi di un numero maggiore di talpe all’interno del Vaticano, oltre al maggiordomo, non sembra esclusa. Gabriele sarebbe stato interrogato venerdì mattina dal promotore di giustizia vaticano, Nicola Picardi.

Il presunto corvo in camera di sicurezza – Paolo Gabriele, intanto, è stato trasferito in una camera di sicurezza della Caserma della Gendarmeria in attesa che i giudici del Vaticano decidano se chiedere all’Italia di processare l’assistente del Papa e di fargli scontare la sua pena nel nostro Paese. Riguardo le indagini che hanno portato a sospettare proprio di Gabriele (inizialmente si era diffusa voce che il possibile corvo potesse essere Gotti Tedeschi, ormai ex presidente dello Ior), alcune indiscrezioni parlano di una mole ingente di documenti riservati che sarebbe stata trovata in un appartamento di via di Porta Angelica, dove Gabriele abita con la moglie e i tre figli. Documenti troppo riservati che non erano usciti dalle stanze di Benedetto XVI.

Il padre spirituale di Gabriele: “Non tradirebbe mai il Papa” – Intanto, a scendere in campo per difendere il maggiordomo è il confessore di Paolo Gabriele che, in un’intervista a La Stampa, ha confidato di conoscere bene l’uomo accusato di aver sottratto documenti riservati: “Conosco Paolo da tanti anni e se fossero dimostrate le accuse a suo carico davvero d’ora in avanti non ci sarebbe da fidarsi più di nessuno. Lo ricordo ancora quando con il grembiule nero nel pomeriggio passava per gli uffici della Segreteria di Stato a pulire i pavimenti”. Il confessore dice di aver seguito spiritualmente Gabriele descrivendolo come un uomo (uno dei pochi laici ammessi negli ambienti più privati del Vaticano) innamorato della Chiesa e devoto ai due papa che ha seguito, Giovanni Paolo II ed ora Benedetto XVI. Per me, ha concluso il confessore, è davvero incomprensibile ciò che sta succedendo.

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