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Il governo blocca l’aumento dell’età pensionabile per 14.600 lavoratori

Con un emendamento alla legge di stabilità, il governo blocca l’aumento dell’età pensionabile a 67 anni per 14.600 lavoratori che svolgono professioni “gravose”, come gli edili, i pescatori e i siderurgici.
A cura di Charlotte Matteini
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Per 14.600 lavoratori non scatterà l'aumento dell'età pensionabile a 67 anni nel 2019. La decisione, presa dal governo durante il tavolo tecnico con i sindacati confederali, è stata tradotta dall'Esecutivo Gentiloni in un emendamento alla legge di stabilità, dunque con l'approvazione della manovra finanziaria, che dovrebbe intervenire entro metà dicembre, entrerà a tutti gli effetti in vigore. Nella relazione tecnica all'emendamento, il governo ha previsto l'esonero dall'aumento dell'età pensionabile per 14.600 persone che svolgono attività lavorative considerate "gravose". Per il primo anno, l'Esecutivo prevede una spesa pari a 100 milioni, mentre per il triennio fino al 2021 di quasi 385 milioni. Nella tabella della relazione tecnica si stimano effetti finanziari fino al 2027, quando il blocco dell'età pensionabile riguarderà in tutto 20.900 lavoratori, per un totale di 166,2 milioni di euro.

Quindici in tutto le categorie di lavoratori che potranno avvalersi del blocco dell'età pensionabile: oltre alle 11 già comprese nella platea dell'Ape social (tra cui maestre, infermieri turnisti, macchinisti ed edili) anche agricoli, siderurgici, marittimi e pescatori. Per tutti gli altri lavoratori, invece, l'aumento dell'età pensionabile rapportata all'innalzamento della speranza di vita rilevata dall'Istat entrerà in vigore nel gennaio del 2019 e un provvedimento ad hoc verrà emanato dal governo entro fine anno. In sostanza, dunque, dal 2019, ad esclusione delle 15 categorie summenzionate che invece potranno continuare ad andare in pensione a 66 anni e 7 mesi, i pensionandi potranno lasciare il lavoro a 67 anni.

Dal 2019, con l'adeguamento alla speranza di vita pari a 5 mesi, chi vorrà andare in pensione in anticipo rispetto all'età di vecchiaia dovrà aver accumulato almeno 43 anni e tre mesi di contributi (per gli uomini) o 42 anni e 3 mesi (per le donne), mentre al momento per la pensione di anzianità sono sufficienti 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne.

Come già anticipato da Fanpage.it, la Cgil ha respinto in blocco le proposte del governo, considerate insufficienti, e annunciato una mobilitazione nazionale di protesta per il prossimo 2 dicembre.

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