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Garlasco, la mamma di Chiara Poggi: “Alberto Stasi? Verrà fuori la verità”

“Finalmente, dopo sette anni, faranno gli accertamenti che chiediamo. Siamo grati alla Cassazione, hanno compreso che se si mettono insieme gli indizi, anche quelli sinora negati, la verità potrà venire fuori”: così Rita Poggi, la mamma della giovane uccisa nel 2007.
A cura di Susanna Picone
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Chiede di sapere cosa è successo nella loro villetta di Garlasco Rita Poggi, la mamma della ragazza uccisa nell’agosto del 2007. Chiede di sapere la verità sull’omicidio di sua figlia, che era fidanzata con Alberto Stasi, unico imputato per la sua morte e la cui assoluzione è stata annullata dalla Corte di Cassazione. “Noi non vogliamo crocifiggere nessuno, ma bisognerebbe saper volare, per non sporcarsi le scarpe di sangue e per non lasciare nemmeno un’impronta – così Rita Poggi in un’intervista al quotidiano Repubblica -. Quindi, come ha fatto Stasi? Vorrei chiederglielo. E poi come ha potuto dire, stando in alto, che Chiara era pallida? Quando l’ha vista? Perché Chiara, in realtà, tutto era meno che pallida. Aveva i capelli lunghi che le coprivano il volto, e il volto era sporco del sangue colato”. La mamma della giovane uccisa a Garlasco si dice comunque fiduciosa di poter conoscere la verità sul delitto: “Finalmente, dopo sette anni, faranno gli accertamenti che chiediamo. Siamo grati alla Cassazione, hanno compreso che se si mettono insieme tutti gli indizi, anche quelli sinora negati, la verità potrà venire fuori”. La donna, parlando di Stasi, ha fatto riferimento anche alle immagini pornografiche trovate nel suo pc: “Il porno non è reato, ma sono state trovate nella memoria del computer migliaia e migliaia di immagini, catalogate sotto voci che non voglio ripetere”.

“Perché Stasi si è opposto agli accertamenti?” – A questo proposito Rita Poggi ha detto che la sera prima dell’omicidio è accaduto un fatto ritenuto importante: “Stasi esce per prendere le pizze e mia figlia gli apre il computer, in dieci minuti visiona molte cartelle. Non possiamo avere la certezza che apra quella chiamata ‘militare’, perché i carabinieri hanno sbagliato la perizia”, così la donna, secondo cui quello potrebbe essere il movente. La mamma della vittima ha anche spiegato che se inizialmente rifiutava la colpevolezza del giovane adesso si chiede il perché abbia deciso di opporsi agli accertamenti, dall’analisi del capello a quella della bicicletta e alla richiesta di analizzare con un nuovo metodo le unghie della ragazza per cercare materiale organico: accertamenti che la famiglia di Chiara chiede da sempre e che forse potranno svelare, finalmente, chi ha ucciso la ragazza.

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