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USA, la Camera approva le procedure per l’impeachment a Trump

Con 231 voti a favore e 194 contro la Camera dei Rappresentanti ha approvato le procedure per avviate l’impeachment nei confronti di Donald Trump, che ha commentato: “E’ la più grande caccia alle streghe della storia degli Stati Uniti”. Trump avrebbe esercitato pressioni indebite sul governo ucraino affinché indagasse sul Joe Biden, possibile candidato democratico nella corsa alla Casa Bianca.
A cura di Davide Falcioni
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La Camera dei rappresentanti statunitense ha approvato la risoluzione che di fatto avvia la procedura di impeachment nei confronti del presidente Donald Trump in merito alle pressioni esercitate sul governo ucraino. Hanno votato a favore 231 deputati democratici, contro invece i 194 repubblicani. E’ la terza volta nella storia degli Stati Uniti che viene avviata questa procedura; i precedenti casi riguardarono Richard Nixon (1974, per il Watergate) e Bill Clinton (1998, per il caso Monica Lewinsky). L’avvio della procedura era stato proposto in apertura della seduta dalla presidente dell’assemblea Nancy Pelosi: "Con questo voto è in gioco la nostra democrazia – ha dichiarato l’esponente democratica – e quando abbiamo un presidente che dice che l’articolo II della Costituzione dice che `io posso fare quello che voglio´, questa è una sfida alla separazione dei poteri, non è quello che dice la Costituzione". Grazie a questo via libera, la Camera potrà interrogare in seduta pubblica i testimoni coinvolti nel caso. Dal canto suo Donald Trump ha commentato: "E' la più grande caccia alle streghe della storia degli Stati Uniti".

Perché è stata avviata una procedura di impeachment contro Trump

La procedura di impeachment è stata avviata il 24 settembre e riguarda lo "scandalo Ucraina": Trump avrebbe chiesto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky di aprire un'inchiesta su Joe Biden, ex vicepresidente sotto l’amministrazione Obama e oggi candidato alle primarie per la leadership democratica alle elezioni presidenziali del prossimo anno. Il 25 luglio scorso – in particolare – Trump avrebbe telefonato al nuovo presidente ucraino minacciandolo di sospendere gli aiuti militari americani a Kiev, per un valore di 391 milioni di dollari e già approvati dal Congresso Usa, se Zelenskiy non avesse ordinato un'indagine per incastrare Joe Biden e il figlio Hunter.

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