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Ucraina, il presidente Poroshenko presenta il piano di pace in 14 punti

Il neo presidente ucraino Petro Poroshenko ha presentato un piano di pace per risolvere la crisi nelle regioni orientali del Paese.
A cura di Antonio Palma
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Dopo violenze, morti e distruzioni, in Ucraina si sta cercando di fare primi passi verso un percorso di pacificazione del Paese che si prevede lungo e tortuoso. Giovedì sera, infatti, il neo presidente ucraino Petro Poroshenko, eletto proprio nel bel mezzo della crisi in Crimea e nelle altre regioni orientali dell'Ucraina, ha presentato il proprio piano di pace per la risoluzione della crisi politico militare. Come ha riferito il canale televisivo di Stato, il progetto di pacificazione del Paese realizzato da Poroshenko prevede 14 punti fondamentali da raggiungere anche attraverso il fondamentale contributo della Russia. Anche per questo lo stesso Presidente ha telefonato ieri in tarda serata il leader del Cremlino Wladimir Putin per presentargli il piano. Come era già stato anticipato nei giorni scorsi, tra i quattordici punti del piano c'è il disarmo totale di tutte le milizie delle regioni orientali, in gran parte filorusse, ma anche una sorta di amnistia per i separatisti che non si sono macchiati di gravi reati. Per questo nel piano di pace di Poroshenko si prevede la creazione di un corridoio attraverso il quale i "mercenari" potranno lasciare il paese indisturbati e non attaccati dai militari ucraini.

Poroshenko telefona a Putin per presentare il piano di pace

Per quanto riguarda invece l'aspetto più politico e sociale della crisi ucraina, il piano di pace prevede un maggiore decentramento e una maggiore autonomia per le regioni separatiste anche attraverso una modifica della Carta Costituzionale di Kiev. Nel piano, infatti, si precisa che verrà sostenuto "il decentramento del potere e la protezione della lingua russa attraverso emendamenti alla Costituzione" ucraina. Le rassicurazioni di Poroshenko sembrano aver convinto Putin, almeno per il momento. Il Presidente russo durante la telefonata avrebbe espresso una serie di osservazioni, richiedendo soprattutto una cessazione immediata delle operazioni militari nelle regioni di Lugansk e Donetsk. Come spiegano fonti locali, Putin avrebbe espresso "la speranza che con l’attuazione di questo piano, sarà data priorità ai principali problemi che hanno causato forti proteste della popolazione nelle regioni".

Putin convoca consiglio di sicurezza nazionale

La mossa di Poroshenko con il piano di pace ha sicuramente smosso le acque. Dopo la telefonata con il suo omologo ucraino, Putin infatti ha immediatamente convocato una riunione di emergenza dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza della Russia. Al vertice oltre a Putine al Premier Medvedev erano presenti i presidenti di camera e senato, il segretario del consiglio di sicurezza russo Nikolai Patrushev, il ministro dell'interno Vladimir Kolokoltsev, il ministro degli esteri Sergei Lavrov, il ministro della difesa Sergei Shoigu, il direttore servizio di sicurezza federale Alexander Bortnikov, il direttore dei servizi di sicurezza Mikhail Fradkov e il vice segretario del consiglio di sicurezza Rashid Nurgaliyev.

Gli scontri proseguono nell'est dell'Ucraina

Intanto però l'escalation di violenza nelle regioni orientali dell'Ucraina purtroppo continua. Scontri a fuoco tra miliziani separatisti ed esercito regolare di Kiev si susseguono nei villaggi attorno alle principali città della zona con scoppi improvvisi. Nelle ultime ore sette soldati sono morti e 30 sono rimasti feriti durante i combattimenti della notte attorno al villaggio di Yampil. Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, dall'inizo degli scontri nell'est dell'Ucraina sono almeno 356 le persone uccise, tra cui 257 civili.

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