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In Ucraina nuovi scontri al confine russo, ribelli: “Usate bombe a grappolo”

L’esercito di Kiev ha usato anche i caccia per attaccare i separatisti di Lugansk che denunciano almeno cinque morti. La Russia chiede una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell’Onu.
A cura di Antonio Palma
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Non accenna a diminuire il conflitto tra separatisti e governo di Kiev che sta infiammando l'Ucraina. Ieri nuovi violenti scontri armati sono stati segnalati nella regione di Lugansk al confine con il territorio russo. Dopo un assalto dei separatisti respinto dall'esercito ucraino, l'aviazione di Kiev ha bombardato con i caccia la sede del “governo” dell’autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk provocando diversi morti. La battaglia scoppiata nella zona sud della città per la conquista di una caserma poi si è estesa all'intera zona. "L'esercito ucraino ha respinto un nuovo attacco dei ribelli, circa 200 persone armate hanno tentato un nuovo assalto, ma sono stati respinti anche grazie all'intervento dei caccia" ha detto un portavoce ucraino parlando di alcuni feriti tra le fila dell'esercito regolare. I ribelli dal loro canto parlano di violenze inaudite da parte di Kiev, denunciando addirittura l'uso di bombe a grappolo in città. Il bilancio degli scontri, sempre secondo i separatisti filorussi, sarebbe di almeno cinque morti e sette feriti. Tra le vittime ci sarebbe anche un "ministro" dell’autoproclamata Repubblica. Gli scontri hanno interessato anche Donetsk, l’altra capitale ribelle dell’Ucraina dell’est, dove dopo due giorni di tregua le armi sono nuovamente entrate in azione. La zona dell’aeroporto rimane isolata  e scontri a fuoco tra le due fazioni si susseguono costringendo gli abitanti a rintanarsi in casa. L'artiglieria di Kiev ha ripreso a martellare anche su Sloviansk, città ormai devastata dalle bombe.

L'intervento di Russia e Usa nel conflitto ucraino

Una situazione che ha provocato un nuovo intervento diplomatico di Mosca che ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza dell'Onu al fine di approvare una risoluzione per l'immediato cessate il fuoco. La Russia in particolare ha intenzione di presentare all'Onu lunedì prossimo una nuova risoluzione sull'Ucraina che prevede la creazione di corridoi umanitari. "Questa bozza di risoluzione conterrà la richiesta di creare immediatamente corridoi umanitari nell'est del Paese che aiutino i civili a lasciare le zone delle ostilità" ha spiegato il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov. Nel frattempo è intervenuto anche il ministro del Tesoro statunitense denunciando che "ci sono prove che la Russia continua a permettere il libero flusso di armi, denaro e combattenti attraverso i suoi confini con l'Ucraina".

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