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Ondata di caldo record travolge il Nord Europa: in Lapponia temperature mai così roventi dal 1914

Non solo il Canada: l’ondata di caldo record degli ultimi giorni sta mettendo in ginocchio anche il Nord Europa. In Finlandia, Svezia e Norvegia sono state registrate temperature mai così alte nell’ultimo secolo. A Kevo, in Lapponia, sono stati raggiunti domenica i 33,6 gradi centigradi, il livello più alto dal 1914.
A cura di Ida Artiaco
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Immagine da Twitter.

L'ondata di caldo che ha messo in ginocchio le regioni occidentali del Canada è arrivata anche in Nord Europa, dove si sono registrate temperature record in Finlandia, SveziaNorvegia. La città di Kevo, in Lapponia, ha segnato domenica scorsa una temperatura massima di 33,6 gradi, il livello più alto dal 1914. Ed esperti e funzionari temono che le condizioni meteo, alimentate dalla crisi climatica, possano solo peggiorare nei prossimi mesi e far segnare nuovi picchi. Michael Reeder, professore di meteorologia presso la Monash University in Australia, ha spiegato al quotidiano inglese The Guardian che gli eventi nei continenti europeo e nordamericano sono in qualche modo collegati e dipendono in parte dal surriscaldamento del Pianeta, come ha sottolineato anche il colonnello Giuliacci a Fanpage.it.

Secondo Reader, l’ondata di calore arrivata in Canada è stata generata da una perturbazione atmosferica chiamata "onda di Rossby", causata da un picco minimo delle temperature avvenuto nel Pacifico Occidentale, vicino al Giappone. Da lì, ha dato vita a un’altra onda che si è propagata fino all’Europa. "È come pizzicare una corda di chitarra – ha spiegato Reader al Guardian – la perturbazione arriva in nord America, si amplifica e produce un grande sistema di alta pressione nella parte centrale dell’atmosfera fino in Europa".

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L'Istituto meteorologico finlandese aveva già annunciato che il mese di giugno 2021 è stato il più caldo mai registrato nel Paese, con una temperatura media nazionale di 16,5 gradi centigradi. Record che a Kevo è stato spezzato nelle ultime ore. Nel frattempo, anche Banak, nell'estremo nord della Norvegia, ha registrato 34,3 gradi, un livello di calore che non è mai stato osservato in Nord Europa, secondo il meteorologo britannico Scott Duncan. Sempre in Norvegia, Makkaur sulla costa dell'Oceano Artico ha raggiunto i 30,8 °C e il villaggio di Tanabru ha toccato i 33,4, entrambi lunedì.

Queste temperature, ricorda ancora il Guardian, seguono le ondate di caldo record e gli incendi boschivi che hanno colpito negli ultimi giorni il Nord America: nello Stato dell'Oregon sono già morte 95 persone, mentre altre centinaia potrebbero essere decedute a causa del grande caldo nell'area tra il nordovest degli Usa e il sudovest del Canada. Il paese di Lytton, nella Columbia britannica, è stato completamente distrutto. Giovedì scorso, inoltre, le Nazioni Unite hanno confermato il record di 18,3 gradi registrato l'anno scorso nel continente antartico: "La temperatura media globale del 2020 è stata di 1,2 gradi al di sopra dei livelli preindustriali, pericolosamente vicina al limite di 1,5 gradi stabilito dall'Accordo di Parigi". Il rallentamento economico dettato dalla pandemia di Covid nel 2020, si legge nel Rapporto sugli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Onu, "ha fatto ben poco per frenare la crisi climatica. Le concentrazioni dei gas serra hanno continuato ad aumentare". E il peggio, evidentemente, deve ancora arrivare.

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