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Macedonia, bullizzata perché down: Presidente va a prenderla a casa e accompagna la bimba a scuola

Il gesto del Presidente della Macedonia del Nord che si è presentato in una scuola elementare per accompagnare una ragazzina 11enne bullizzata dai compagni.
A cura di Antonio Palma
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Mano nella mano con una bimba davanti ai cancelli dell'istituto scolastico come un padre che accompagna la figlia a scuola, così il Presidente della Macedonia del Nord si è presentato nei giorni scorsi in una scuola elementare nella città di Gostivar per accompagnare una ragazzina 11enne la cui famiglia aveva denunciato pubblicamente episodi di bullismo ai suoi danni connessi alla sindrome di down. Il singolare gesto ovviamente non è passato inosservato nel piccolo Stato balcanico un tempo parte della Jugoslavia e lo stesso presidente Stevo Pendarovski ne ha dato ampio risalto anche sui social come esempio per tutti. "I pregiudizi in quel contesto sono il principale ostacolo alla costruzione di una società equa e giusta per tutti. Siamo tutti uguali in questa società. Sono venuto qui per dare il mio sostegno e per aumentare la consapevolezza che l'inclusione è un principio fondamentale", ha affermato Pendarovski in un  comunicato.

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Il presidente della Repubblica della Macedonia del Nord lunedì quindi si è recato a casa della bimba e, dopo aver parlato con i genitori e portato dei regali alla piccola Embla Ademi, ha deciso di accompagnarla a scuola in prima persona fermandosi davanti ai cancelli di ingresso. "Il comportamento di coloro che mettono in pericolo i diritti dei bambini è inaccettabile, soprattutto quando si tratta di bambini con sviluppo atipico" ha affermato il Presidente macedone parlando con i genitori di Embla delle sfide che lei e la sua famiglia devono affrontare quotidianamente. Vi è "un obbligo legale e morale di fornire un'istruzione inclusiva per tutti. "I bambini con disabilità meritano l'inclusione e l'accesso all'istruzione. Tutti dobbiamo mostrare comprensione, empatia e sostegno alle persone con disabilità. Aiutare i bambini come Embla, ci aiuterà anche a imparare da loro come gioire sinceramente, condividere ed essere solidali" ha aggiunto Pendarovski, ricordando che i bimbi "Non solo dovrebbero godere dei diritti che meritano, ma anche sentirsi uguali e benvenuti nei banchi e nel cortile della scuola. È un nostro obbligo, come stato, ma anche come individui, e l'elemento chiave di questa missione comune è l'empatia".

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