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Luca e Alessio morti a New York, le famiglie non credono all’ipotesi droga: “Sono stati uccisi”

Continuano le indagini della polizia di New York sulla morte di Luca Nogaris e Alessio Picelli. Se l’ipotesi più concreta per gli inquirenti resta l’overdose, i familiari dei due soci d’affari non ci stanno: “Qualcuno ha teso loro un tranello”. Attesa per l’autopsia.
A cura di Ida Artiaco
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Luca Nogaris e Alessio Picelli, foto da Facebook.
Luca Nogaris e Alessio Picelli, foto da Facebook.

Anche se per la polizia di New York l'ipotesi più concreta continua ad essere quella dell'overodose, per i familiari di Luca Nogaris e Alessio Picelli c'è qualcosa che non torna. Ed anzi parlano di omicidio.

I due soci in affari di Rovigo sono stati trovati senza vita tra il 9 e il 10 agosto scorsi nella loro camera presa in fitto tramite Airbnb nella Grande Mela, dove alloggiavano da circa un mese per motivi di lavoro.

I loro decessi sono al momento avvolti dal mistero. A fare luce sulla vicenda saranno di certo i risultati delle autopsie che verranno effettuate a inizio della prossima settimana.

Ma i familiari delle due vittime rifiutano di credere alla teoria della droga. Vicino ai loro letti gli inquirenti pare abbiano trovato strumenti legati all'assunzione di sostanze.

"È vero che in passato mio figlio aveva avuto qualche problema con la giustizia, per via della droga (una vecchia indagine dei carabinieri di Vicenza sulla droga nelle discoteche risalente al 2003 ndr) ma non aveva mai assunto nulla", ha detto al Corriere del Veneto Lando Picelli, padre di Alessio.

Il quale ha poi aggiunto: "Ora vediamo quello che dice l'autopsia, se fosse confermata la positività alle sostanze l'unica cosa che posso pensare è che qualcuno gliel'abbia iniettata, lui non lo avrebbe mai fatto. Era un professionista serio molto concentrato sul suo lavoro".

Anche il papà di Luca, Flavio Nogaris, è convinto che "se la vera la storia della droga allora qualcuno gli ha teso un tranello, mio figlio ha fatto un intervento piuttosto delicato tre mesi fa. I dottori se ne sarebbero accorti, credo che qualcuno abbia voluto vendicarsi di un vecchio sgarro".

Luca Nogaris, 39 anni, artigiano e padre di tre figli, e Alessio Picelli, 48 anni, interior designer, lavoravano assieme nel settore dell'arredamento.

Erano soci in affari ma anche amici. Circa un mese fa sono partiti con un terzo socio alla volta di New York, insieme ad un terzo socio, un 50enne veronese, che ha lanciato l'allarme. Sarebbero dovuti tornare in questi giorni. Dopo l'autopsia, verrà dato il nulla osta per il rientro a Rovigo delle salme.

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