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Due italiani trovati morti in una camera d’albergo di New York

I cadaveri di due italiani sono stati rinvenuti in una camera d’albergo di New York. Luca Nogaris e Alessio Picelli, di 38 e 48 anni, erano soci in affari e lavoravano nel settore dell’arredamento.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Luca Nogaris e Alessio Picelli, foto da Facebook
Luca Nogaris e Alessio Picelli, foto da Facebook

Luca Nogaris e Alessio Picelli, due italiani originari di Rovigo, sono stati trovati morti in una stanza d'albergo di New York. La notizia è stata comunicata dal Consolato italiano al comando dei carabinieri della comune veneto nella giornata di oggi, giovedì 11 agosto. Ancora sconosciute le cause del decesso dei due rodigini di 38 e 48 anni.

Secondo quanto reso noto, i due erano a New York da un mese per motivi di lavoro. Le autorità americane indagheranno sulle dinamiche dell'accaduto nelle prossime ore.

Luca Nogaris, foto da Facebook
Luca Nogaris, foto da Facebook

Secondo le prime informazioni, i due erano soci in affari nel settore dell'arredamento. I cadaveri sarebbero stati rinvenuti nella mattinata di mercoledì, ma la notizia è stata diffusa nel nostro Paese soltanto oggi. Al momento le forze dell'ordine americane non escludono alcuna pista, neppure quella della morte violenta sulla quale però dovranno essere svolte tutte le verifiche del caso.

Alessio Picelli, foto da Facebook
Alessio Picelli, foto da Facebook

Luca Nogaris era padre di tre bambini. Il 38enne condivideva con il padre Flavio la passione per il rugby: il gruppo di tifosi delle Posse Rossoblù ha espresso il proprio cordoglio tramite un post Facebook.

"Ci stringiamo a Flavio Nogaris per la scomparsa dell'amatissimo figlio Luca – scrivono sul social network – ed esprimiamo le più sentite condoglianze a tutta la famiglia".

Alessio Picelli, invece, era originario di Villadose ma da tempo viveva a Rovigo con la moglie.

La notizia è stata comunicata alle famiglie nel tardo pomeriggio di ieri dai Carabinieri. I due sarebbero partiti per gli Stati Uniti insieme a una terza persona della quale però non si sa ancora nulla. Le autorità americane continueranno a lavorare in coordinamento con gli agenti italiani.

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