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L’ospedale che porta i pazienti guariti dal covid a guardare il mare: “Iniezione di vitalità”

Portare a guardare il mare ai pazienti guariti dal Covid ma ancora in ospedale per le sue conseguenze a lungo termine, è questa l’iniziativa dell’Hospital del Mar di Barcellona, in Spagna, che definisce la pratica una “iniezione di vitalità” che migliora lo stato psicofisico in pazienti per i quali i farmaci da soli non son bastati.
A cura di Antonio Palma
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Non c’è niente di meglio della vista del mare e dei suoi odori e profumi per favorire la ripresa di un paziente rimasto per settimane chiuso in terapia intensiva per covid, da questa idea sono partiti medici e responsabili dell'Hospital del Mar di Barcellona, in Spagna, per dare il via a una pratica diventata ormai una consuetudine: portare a guardare il mare ai pazienti guariti dal Covid ma ancora in ospedale per le sue conseguenze a lungo termine. Una attività avviata come una sorta di atto di liberazione nel pieno della pandemia, a maggio, poi sospesa a luglio con l'arrivo in ospedale di più casi di Covid-19 e ora ripresa e diventata parte di un programma che cerca di studiare i potenziali effetti benefici del mare sull'umore e di conseguenza sulla salute dei malati Covid in via di guarigione.

In realtà, come chiarisce bene il suo nome, la collocazione dell’ospedale proprio davanti al mare ha sempre favorito questa pratica e i medici avevano già tentato questa strada in passato per altri pazienti non covid ma proprio la pandemia da coronavirus aveva imposto lo stop. Poi la decisione di riprendere ad accompagnare in barella anche i pazienti covid ormai negativi sulla terrazza che affaccia proprio sulla spiaggia il nuovo stop in estate. Lo scopo dichiarato è favorire il loro recupero psicologico ed emotivo, dopo giorni e giorni chiusi in una stanza e magari intubati, e quindi anche quello fisico.

L’ultimo paziente ad essere stato accompagnato a vedere il mare è il signor Francisco España, 60 anni, ricoverato dell'Hospital del Mar da più di 50 giorni per covid e finito anche in terapia intensiva. Dopo una lunga battaglia l’uomo è migliorato e non risulta più positivo al virus, così venerdì ha avuto il piacere di uscire sull'assolato lungomare di Barcellona, ​​vedere il mare e respirare l'aria senza tubi.

“Anche se brevi, queste uscite sono una "iniezione di vitalità" e migliorano lo stato psico fisico dei pazienti che trascorrono più tempo in terapia intensiva che spesso è caratterizzato da introversione e ansia che interferisce nell'evoluzione positiva del paziente" ha spiegato Joan Ramon Masclans, capo della medicina intensiva dell’ospedale di Barcellona, aggiungendo: “Abbiamo visto che i farmaci da soli non risolvono questo problema".

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